!!!Compleannooff!!! Off Road! |
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Report di Domenica 15 Maggio 2005 |
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3° Uscita del Gruppo! Un anno dalla Fondazione!!! Di Roberto Marinai e Gino Chiuppesi Roberto: Come sempre, ogni
volta che faccio un’uscita col gruppo, rimetto la sveglia, ma la mattina, gia’ 2
ore prima che suoni sono in piedi. Boh, sara’ una malattia!? Come ho detto, 2 ore prima della
partenza per il ritrovo (che dista 20km) sono in piedi, faccio colazione e dopo
scendo in garage. La moto e’ a posto, ho finito di sistemarla la sera prima,
ora non resta che aspettare Gino, Claudio e Luciano per partire alla volta di
Lucca. (punto di ritrovo) Nel tempo che ancora manca all’arrivo degli amici,
ripasso mentalmente il percorso, penso ad eventuali problemi che possono
capitarci e come risolverli ed infine con un bel “speriamo bene”. Prendo
straccio e spruzzino e pulisco per l’ennesima volta la moto, la guardo e mi viene
un groppo in gola al pensiero che fra poco la cambiero’. In effetti abbiamo
passato tanti bei momenti insieme, per sterrati…….va beh. Eccoli! Gino con l’auto e il DRz (la
kle è ko per un problema al rubinetto della benzina) sul carrello entra in
corte. Al seguito entra anche Claudio su Transalp, e dopo alcuni minuti arriva
anche Luciano, anche lui su Transalp. Saluti, qualche sfotto’ e siamo pronti
per partire. Arriviamo a Lucca in perfetto orario e
come sempre quando facciamo queste uscite in cui non serve iscriversi per
partecipare, sono
sempre incuriosito di sapere quanti saranno gli amanti dello sterrato quella
mattina. Ci sono una decina di moto con i relativi piloti ad
aspettarci. Nell’attesa guardano e chiedono particolari su quella o quell’altra
moto. Arriviamo e cominciamo a salutare.
Oltre a me, Gino, Luciano e Claudio ci sono: Enrico su XT; Marco su Transalp; Alessandro su XR 650 R; Fredieric su Tte; Massimo su Africa Twin; Luciano su Ktm 950; Fabio su Transalp; Enrico su Africa Twin. Con qualche chiacchiera, alcune
raccomandazioni e la firma dello scarico di responsabilita’ facciamo le 10,30,
l’ora di partire. Saliamo sulle rispettive moto e ci mettiamo in marcia verso
l’alta lucchesia. Lungo la strada ci fermiamo alla frazione di Piaggione per
comprare dei panini, mentre stiamo preparandoci a ripartire vediamo arrivare
due moto da enduro che mettono la freccia e si fermano. Sono Sergio e Luca
rispettivamente su Super Tenere’ e DR che stavano andando al punto del secondo
ritrovo al Ponte del Diavolo. Sergio ci dice che avevano
sorpassato un altro endurista “bardato” che veniva in quella direzione.
Aspettiamo qualche minuto per vedere se arrivava, ma nulla, decidiamo allora di
partire, anche perche’ alcuni dovevano fare benzina e quindi rischiavamo di
fare tardi. Fatta benzina ci avviamo verso il Ponte
del Diavolo, ma una volta arrivati non troviamo nessuno. Decidiamo di fare
qualche foto ed ecco che arriva il “famoso” endurista
“bardato”, che altri non e’ che Roberto di Firenze su Transalp. Solite
presentazioni, in cui Roberto ci fa sapere che e’ la prima volta che fa del
fuoristrada e ha la moto da un mese, siamo pronti per partire. Arriviamo velocemente a Corsaglia da
dove inizia il primo sterrato. Qui faccio partire Gino come apripista e io
parto come scopa. In un amen sono gia’ scomparsi. I due Roberti, uno neofita
dello sterrato e io dietro come scopa saliamo tranquilli, ad una curva
incrociamo alcuni assatanati con delle Ktm di piccola cubatura che
probabilmente gia’ avvertiti da Gino scendono piano. Mentre vado su guardo in
terra e scorgo i segni di sgommate niente male, segno che davanti si stanno
divertendo. ” L’importante e’ che nessuno si faccia prendere la mano e commetta
qualche imprudenza”, penso fra me e me. Dopo qualche km troviamo il gruppo ad
aspettarci, tutto bene, ripartiamo, Luciano si offre gentilmente di darmi il
cambio come scopa e cosi’ facciamo. Passiamo un bellissimo pezzo di sterrato
che corre parallelamente ad un torrente. Qui ora si
dovra’ decidere chi vuole fare la parte “dura” o presunta del giro.
Altro non e’ che una serie di salite di cui la seconda davvero ripida e lunga,
e chi invece fara’ il percorso alternativo. Escluso Roberto di
Firenze, (chiaramente) gli altri vogliono andare a vedere com’e’ la salita prima
di decidere. Quindi do' le indicazioni al nostro Roberto su dove aspettarci.
Arrivati sul posto qualcuno storce la bocca guardando la
prima salita. (e non e’ la piu’ dura!) Comunque i primi partono e a forza di
sobbalzi arrivano in cima. A questo punto Massimo su Africa Twin, Luciano su
Ktm 950, e Fabio su TranSalp decidono che non se la sentono di provarci (a fine
giro diranno di essersi pentiti di non averla fatta) e allora li guido lungo il
percorso alternativo fino al punto di raccolta. Gino: Roberto se ne va con i ragazzi
che hanno deciso di non fare la salita e io, col resto del Gruppo, vado verso
la seconda e più impegnativa salita. Come al solito salgo la salita per
primo, posteggio la moto e mi preparo per fare le foto. Dietro a me parte quel
“pazzo scatenato” di Claudio con TranSalp. Dovete sapere che il Grossetano ha
dei nuovi stivali off road della Alpinestars
appena acquistati. Sabato ci siamo sentiti per telefono e lui mi
raccontava della necessità di spostare la leva del cambio e del freno
perché non riusciva a cambiare e frenare bene.
Io gli raccontavo delle prime volte che avevo messo gli stivali…testuali
parole: “ Sai le sfolleggiate che prendevo io…” Ecco, il TranSalpista parte e a circa
un terzo della salita s’intriga con il cambio. Seconda, prima, prima, seconda,
FOLLE!!! Fatto sta che la moto si ferma e comincia ad andare indietro
paurosamente. Per fortuna è alto quasi due metri, riesce tra mille peripezie ad
attraversarsi senza cadere. Nel frattempo siamo arrivati io, Sergio e Luca. Tra tutti riusciamo a
girare la Moto. Non è mica finita, sono pronto per scattare la foto quando questo benedetto
Grossetano (mi pareva di vedere Lenny, anche lui matto come un cavallo e poi
sono tutti e due di Grosseto, mah!?) fa la salita a tutto “foco” forse in
terza, boh! Lascio la
Macchina fotografica e metto le mani sopra i capelli. Per
fortuna va tutto bene. In un Film, non ricordo quale, rammento queste parole
che calzano proprio bene con l’accaduto: “Dio deve proprio voler bene ai
“pazzi”, ce ne sono talmente tanti!” Per il resto non succede nulla, tutti
salgono abbastanza bene. Marco, anche lui su TranSalp lo immortalo su una ruota
sola. (andate a vedere le foto) Roberto: Il punto di raccolta dove
aspettiamo gli altri che fanno le salite e’ l’altopiano delle Pizzorne.
Nell’attesa andiamo ad uno dei tanti tavoli messi li per i vacanzieri
domenicali e iniziamo a mangiare. Dopo poco arrivano gli eroi e tutti tirano fuori le varie cibarie
che si sono portati,
Enrico V. tira fuori anche una bottiglia di vino che offre a tutta la
compagnia. Ha un gran successo! Grazie Enrico! In ultimo andiamo al bar per
il caffe’ e siamo gia’ in sella pronti per il secondo sterrato, anche questo e’
un gran sterrato. Volendo si puo’ viaggiare allegri, io sono di nuovo a fare la
scopa e mi diverto a guardare le sgommate in terra, in alcuni punti si
riconoscono 6/7 sgommate ravvicinate, ma quanto camminano davanti ? Arriviamo alla fine del secondo
sterrato anche noi Roberti e la compagnia e’ li’ ad aspettarci. Cambio di
guardia. Io passo guida e Gino fa la scopa e via al terzo sterrato. Ricambiamo
formazione, Gino avanti ed io di scopa con Luciano che ogni tanto mi da il
cambio, cosi’ in fuoristrada arriviamo al paese di Benabbio, dove inizia
l’asfalto che attraverso un bel serpentone di curve ci portera’ al quarto e
ultimo sterrato che inizia vicino al paese
di Cembroni. E qui’ sono dolori, infatti i primi
duecento metri sono molto ripidi e in piu’ in terra c’e’ molta ghiaia, cosa che
tende a far affondare la moto. Roberto di Firenze lo mando al punto di fine
giro facendolo passare per la strada asfaltata e noi ci cimentiamo con la
salita. La tattica di “guerra” che abbiamo concordato con Gino e’ questa:
saliranno prima i piu’ esperti e una volta passato il punto difficile
lasceranno la moto, e si disporranno lungo la salita per aiutare gli altri. Di aiuto infatti ce ne vorra’ tanto, piu’ di un pilota avra’ problemi a salire
e ci riuscira’ solo grazie alla compagnia della spinta. Gino: Io salgo per primo, faccio circa 400 metri, mi fermo, dietro di me arriva Frederic su
tte, Marco su dr, Sergio su Super Tenere’, Claudio e Luciano su TranSalp. Facciamo la discesa di corsa. Nello
scendere troviamo il primo bisognoso di una spinta: è Enrico con la sua Yamaha
Xt. Mancavano 20 metri
e ce l’avrebbe fatta. Io, Frederic e Claudio andiamo nei pressi del pezzo più
brutto distanziati di una decina di metri. Sergio, Luca e qualche altro
sono ancora più avanti dove il fondo è
più compatto ma sempre in salita ed impegnativo. Telefono a Roberto che è in fondo alla
salita e gli spiego la situazione, sono momenti concitati. Vedo che le moto
arrancano ma con il nostro aiuto salgono ugualmente. Ecco la Ktm 950, questo ragazzo non è
mai andato fuori dall’asfalto e io mi sto cagando sotto. Non tanto per il fatto
che appoggi la moto per terra ma la mia paura era di vederlo andare disotto dal
dirupo. Infatti la strada è in salita e dalla parte destra non c’è nessuna
protezione, chiunque perdesse il controllo e puntasse verso la scarpata farebbe
due o trecento metri di volo. :-( Invece Luciano è all’altezza della
situazione, arranca e gli si spenge due tre volte la possente e bellissima Moto
ma di centimetro in centimetro supera i punti più impegnativi. Con l’aiuto di
quasi tutti i ragazzi ( il Vignali non ha dato una mano:) riusciamo a far salire
tutte le possenti moto ed a limitare i danni. Molte sgommate, attraversamenti,
sfrizionate, sacramenti e chi più ne ha più ne metta ma nessuna caduta.
Sembrasse poco! Se ci ripenso mi viene il fiatone anche adesso. Un grazie
particolare va a Frederic, Claudio, Sergio, Luca e Luciano veramente gente
speciale e scusatemi se mi dimentico qualcuno. Roberto: Una volta arrivati tutti in
“salvo” riprendiamo la giusta andatura. Ora lo sterrato e’ molto piu’ semplice,
quando scende, quando sale, ma sempre con pendenze abbordabili. Facciamo anche
un guado, dove le foto si sprecano, ed infine arriviamo in un altro altopiano
dove facciamo la foto di gruppo in mezzo ad un prato. Di qui ancora qualche km
di sterrato e siamo alla fine; una volta arrivati all’asfalto ritorno davanti
ed andiamo al bar per la festa di compleanno del nostro gruppo. Bar che si
trova nel bel paese di Montefegatesi, dove troviamo anche il nostro Roberto che
ci stava aspettando. Gino: Lunedì 16 mi
ha chiamato la signora
del Bar di Montefegatesi, voleva sapere a quale moto club apparteniamo e dove
sia la nostra sede. A quanto pare siamo stati l’attrazione della giornata. Gli
ho risposto che siamo un Gruppo virtuale ma ho paura che non abbia capito bene. Roberto: Quando arriviamo nella piccola
piazzetta del paese parcheggiamo le moto e andiamo al bar. Li ci dicono che
ancora la torta non e’ pronta e che dobbiamo pazientare ancora qualche minuto.
Ci sediamo e raccontandoci le varie paure avute su per gli sterrati teste’
fatti e guardando i paesani, che incuriositi, ammirano le varie moto
parcheggiate. Passiamo il tempo di attesa per la torta, quando ci danno l’ok
andiamo al tavolo. Sopra, come regola vuole, c'era
scritto con la cioccolata “MOTO in FORISTRADA” e sotto, “I TALEBANI DEL
TASSELLO” probabilmente il pasticcere e’ un toscano doc e ha visto bene di
mangiarsi la “u” di fuoristrada. Fatto sta che la torta e’ stata
“spazzata” in un attimo. Dopo abbiamo fatto il classico brindisi e poi stanchi
ma felici abbiamo preso la via di casa. Roberto Marinai e Gino Chiuppesi |
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