!!!Monte Amiata Off Road!!!

Report di Venerdì 19 Agosto 2005

Foto

Partecipanti

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7° Uscita del Gruppo! Di Gino Chiuppesi

La sera di Giovedì 18 Agosto, verso le 21:00, vedo due chiamate perse sul cellulare. Uno è Enrico Vignali e l’altro è Gas Gas o Pietro che dir si voglia. :-) Il primo sapevo che mi avrebbe chiamato. Infatti ero rimasto con il “Pisano Volante” che ci saremmo sentiti la sera di Giovedì per gli ultimi dettagli sul Giro. Mi comunica che loro saranno in tre, compreso Massimo che aveva qualche problemino di poco conto sulla sua Motorona. Io gli dico che noi saremo in cinque. Quindi ci salutiamo e ci diamo appuntamento all’indomani nel paese di San Quirico d’Orcia alle ore 10:00 come da programma. A questo punto chiamo Gas Gas. Le prime parole che mi dice sono queste, più o meno: “Se mi volete, domani vengo pure io. Ho fatto i salti mortali ragazzi! Sto dormendo due ore per notte. Devo caricare un monte di Autotreni … la Moglie mi ha detto che potevo venire, pensava a tutto lei per oggi. Ma guarda te! Mi fate anche smettere di lavorare per venir con voi, ma guarda te…!”  Insomma, mi ha fatto morire dal ridere e non è stato l’unico. Dovete sapere che quando chiamai Carlo Bindi (mercoledì 17) per dirgli che il Giro si svolgeva Venerdì 19, lui mi raccontò una strana cosa accadutagli il giorno prima. Intanto che montava il cupolino alto alla sua TranSalp, non so come ma la Motorona gli si ribaltava cadendo di lato. Ovviamente dalla parte dove è caduta c’era il marciapiede e uno dei due paramani è volato per aria come se fosse vivo. Al Giro dei “Talebani sul Lago Trasimeno” svoltosi Sabato 13 Agosto, gli dissi come mai montasse ancora quei paramani, visto che nelle nostre uscite sono mooolto consigliati quelli avvolgenti del tipo Acerbis. Lui mi disse così, testuali parole: “Fine che non si rompono uso questi poi le cambio”. He he he, sono passati tre o quattro giorni. :-) Ma dico io, non le rompe nelle nostre uscite e le rompe nel giardino di casa? Mah!? Certo che ne succedono di cose strane.

Arrivo a San Quirico d’Orcia intorno alle 10:00 e trovo gia diversi partecipanti. Poco dopo arriveranno tutti gli altri. Siamo in otto: io sul Dr, Marco su Xr650r, Pietro su Gas Gas ed Enrico su Ktm 450. Queste le motorette. Vignali su Africa Twin, Renzo e Carlo su TranSalp e Massimo su Super Tenere. Queste le Motorone. Quattro grandi e quattro piccole. Non si fanno torti a nessuno! :-)

Si parte! Avanti il Bassi con la sua Motoretta e via via tutti gli altri. Io, come al solito, ogni tanto, concordo con Enrico di andarmene per conto mio per poi aspettare da qualche parte e fare le Foto del caso. Iniziamo con dei facili sterrati che scendono verso Ripa d’Orcia per poi fare il primo Guado sul torrente Asso, un affluente del Fiume Orcia. Questo passaggio è caratterizzato da molte pietre smosse anche di grandi dimensioni ma  con poca Acqua. Per primo passa Gas Gas con la propria Moto poi passo io e mi posiziono per fare le Foto. Il Bassi non passa e non capisco il perché. Poi arriva Pietro e gli Guada il torrente. Dovete sapere che questo simpaticissimo elemento ha molta paura dei Guadi, botta a botta ci casca sempre nel mezzo! :-)  Visto che oggi c’è il suo amico e Compaesano Pietro, il piacere spetta all’endurista più esperto. Quando è il turno di Marco passa come un missile impennando. Ovviamente lo immortalo con le ruote per aria. Credo che Marco deve ancora prendere la mano con la nuova Motoretta. Sicuramente lui apre il Gas come se avesse sempre la Honda TranSalp ma invece ha sotto al sedere una Honda Xr650r e gli esiti sono al quanto diversi! :-) Ora è il turno delle Motorone che passano tutte senza problemi. Però ad ogni passaggio si sente il rumore del paracoppa che impatta contro le pietre più sporgenti.

Ripartiamo e adesso va davanti il Vignali fino al punto dove si svolta per andare al secondo e più impegnativo Guado. Adesso passo davanti io e faccio molto piano visto che qualche settimana fa avevano messo una catena non visibile e per poco non mi rompo l’osso del collo. Arrivati nei pressi dello sbarramento lo togliamo con facilità perché è solo appoggiato sopra. Chissà come mai! Arrivo al Guado sul Fiume Orcia, lo oltrepasso e mi posiziono per fare degli scatti. Il primo che passa è Gas Gas senza problemi poi arrivano Renzo e il Vignali anche loro senza problemi ma Renzo è completamente zuppo. Ecco Marco che parte come un siluro e nel mezzo del Guado, a causa di una pietra, presumo, gli salta l’anteriore. Comincia a derapare di traverso; la ruota posteriore va verso destra e quella anteriore verso sinistra ma la Moto è sempre più inclinata e alla fine si sdraia. Nessun problema! Da solo rialza la Motoretta, l’accende e riparte. Passa anche Massimo con il suo Super Tenere “aprendo” il Fiume! Per ultimo ecco quel manico di Carlo Bindi, senza nessun tipo di problema Guada il Fiume. Per fortuna era uno alle prime armi! Mah!? Direi che è migliorato tantissimo e senza ombra di dubbio fa delle cose veramente strepitose con la sua TranSalp. Lui dice che da quando ha alzato, con degli appositi spessori, il manubrio è tutto un’altra cosa. Boh! Di sicuro con quelle gomme che si ritrova (delle Tourance) se non hai un po’ di esperienza nei Guadi o dove c’è fango sono guai seri. Come al solito io parto per primo e mi fermo su un brutto tornante in una salita ripidissima. Passa Gas Gas e lo immortalo, passa Enrico Bassi e se non  scappo di corsa mi mette sotto! Faccio qualche ulteriore scatto e poi vedo arrivare Renzo. Questo pazzo sbaglia completamente la curva e viene verso il sottoscritto. Io sono impegnato nel guardare il display della macchina digitale quando sento Renzo che fa: “Oooh, oooh, Gino spostati, Gino spostatiii!!!” Faccio la foto e alzo gli occhi. La ruota anteriore della TranSalp è a mezzo metro dalle mie capolle!!! Faccio un salto all’indietro con una reattività che non credevo di avere. Prendo la Moto ma ancora ho una discreta battarella al cuore. Poco più avanti dove il Gruppo mi aspettava si fanno mille risate.

Si riparte per sterrati più o meno facili in direzione Monticello Amiata dove ci fermeremo in un alimentari a prendere dei panini e pranzare all’ombra di un Castagneto. Ovviamente acquistiamo anche un Boccione di buon Vino visto che alla fine non ne rimarrà nulla. :-)

Si prende il Cafè e via verso il Monte Labro e successivamente Roccalbegna. Arrivati sopra il Monte si scende verso il paese per poi fare una strada che sembra proprio un’antica strada Romana. Infatti, è costituita da delle pietre di grosse dimensioni messe una vicina all’altra. Tra queste c’è nata l’erba e rende molto più suggestivo il passaggio. Si torna sul Monte per poi scendere sulla strada Statale 323. Quest’ultima la percorriamo per pochi km e poi svoltiamo a sinistra in direzione Santa Fiora. Prima di arrivare al Paese giriamo verso destra e passiamo per un punto molto impegnativo che abbiamo soprannominato Acquedotto, visto che alla fine ci sono dei grossi tubi che portano l’acqua. Qui scendo per primo e mi raccomando che nessuno scendesse prima che io non dia il via libera. Questo perché in fondo ad una discesa, da far impallidire, c’è una rete per le pecore che non si vede. A complicare ulteriormente le cose c’è l’impossibilità di fermarsi visto che la rete è in fondo alla ripidissima discesa. Dopo che ho aperto passano tutti senza problemi. Ovviamente dopo una discesa c’è sempre una grande salita che tutti i partecipanti affrontano nel migliore dei modi. Per fortuna non cade nessuno, la strada è veramente molto brutta e le pendenze da brivido. Da qui risaliamo verso Santa Fiora, poi andiamo verso il Bagnolo da dove prendiamo una strada sterrata che ci porterà fino a Ponte a Rigo. In questo tratto ci sono due scivolate del Vignali (la prima su una pozza con del fango. La seconda in discesa sul ghiaino per evitare di prendere gli altri piloti fermatisi in un punto critico) con la sua Africa con nessuna conseguenza ne per il pilota ne per la sua possente Africa. Ora avete capito come mai lo chiamano il Pisano Volante!!! :-)))) Siamo quasi alla fine. Facciamo un breve tratto di Strada Statale Cassia ed entriamo nel Parco Naturale del Monte Rufeno, passando dalla Regione Toscana al Lazio e successivamente in Umbria nei pressi di Allerona Scalo. Questo percorso è caratterizzato da una strada sterrata in buone condizioni con un solo passaggio, diciamo difficile. Questo è stato creato dalle biciclette per passare una strada interrotta a causa di un ponte pericolante e senza protezioni. Qui facciamo le Foto e in occasione della sosta si concorda che il Giro finirà a Torre Alfina su un tavolo a mangiare uno stupendo Gelato.

Questo posto è molto rinomato per il buonissimo Gelato che un Esercizio produce. Facciamo tutto lo sterrato fino Allerona Scalo e poi andiamo a fare il pieno ad un distributore di carburante situato a circa 10 km dalla stupenda Cittadina di Orvieto. A questo punto dico a Renzo ed Enrico se c’è la possibilità di fare un’ulteriore sterrato per arrivare a Torre Alfina. C’è mancato poco che mi linciano! La fatica si cominciava a far sentire e poi toccava allungare il Giro di ulteriori 10km per fare 2km di sterrato. Decidiamo di andare direttamente a Torre Alfina a mangiare un buon Gelatone. Quando arriviamo al Paese andiamo sopra il Castello dove c’è un bellissimo panorama. Mettiamo le otto Moto in fila e facciamo delle bellissime Foto. Volendo fare una Foto di Gruppo ho chiesto gentilmente a due ragazze di passaggio se erano disposte a farci questo scatto. Non l’avessi mai fatto; il Bassi comincia a dire che quelle ragazze non è che dovevano fare la foto ma dovevano essere presenti nella Foto! Quindi mi ritrovo di nuovo a fotografare questi sette sciaborditi e due ragazze di passaggio che nemmeno conosco. Devo dire che una delle due era molto dotata … cosa che sicuramente ha fatto scattare quel non so che del nostro Enrico Bassi. :-) Andate a vedere gli scatti, era talmente contento che sicuramente non sentiva più la fatica dei 160 km fatti con quella Motoretta e non ha mica più vent’anni! :-))))  Da qui scendiamo a mangiare i famosi Gelati. Io immortalo Marco che si lecca i baffi e il Bassi che non si toglie l’armatura nemmeno quando è a tavola. :-) In quattro e “quattrotto” mangiamo queste prelibatezze e se non  mi sbrigavo a salutare i residenti mi lasciavano anche sul posto.  Ovviamente abbiamo conosciuto l’intera famiglia Vignali, Tiberi e Monachini.

Conclusioni: che divertimento ragazzi; 160km, due Guadi, Sassaie, Pendenze da parapendio, pochissimo asfalto e una splendida compagnia. Ma che cosa vogliamo di più dalla Vita? Questo Gruppo è molto affiatato. Pareva che uscissimo tutti i Giorni insieme. Tra poco si iscriverà al Gruppo anche quel simpaticissimo di Pietro. Io e il Bassi abbiamo una splendida idea per il prossimo anno. In verità l’idea è del Bassi ma mi è talmente piaciuta che sicuramente la metteremo in atto. Siccome a questo “Ometto” di Foiano della Chiana è piaciuto tantissimo il CTC organizzato da Guido, mi disse: “Perché non l’organizziamo anche noi?” Il Giro di Guido ci ha insegnato che bisogna organizzarci bene e allungare di almeno un Giorno la Gita. Comunque vorremmo organizzarla il prossimo Mese di Giugno e avremo bisogno di diverse mani… :-)

Ringraziamenti: un ringraziamento particolare va, come sempre, ai Piloti di Moto pesanti che anche in questo Giro si sono superati. A Pietro Rampi detto Gas Gas per la simpatia dimostrata. A Renzo Monachini per lo stupendo e ghiotto Gelato offerto nella sua Torre Alfina. Al sempre presente Enrico Bassi per l’umiltà dimostrata nei Guadi. A Carlo Bindi per il Manico dimostrato. A Marco per essersi messo dietro quando le sue “pallottole” centravano il bersaglio. A Massimo per essere venuto nonostante il problemino alla sua Super Tenere ed infine al “Pisano Volante” per aver fatto due voli senza scalfire minimamente ne lui ne la sua Africa Twin. :-))))

Alla prossima!

Lamps, Gino Chiuppesi. (Uno dei Talebani).
"Comunque vada ne è valsa la pena!"