!!1° Talebanata di fine stagione!! |
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Report del 28 e 29 Ottobre 2005 |
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9° Uscita
del Gruppo! Di Gino
Chiuppesi Questo Giro ha visto una decina
di ricognizioni effettuate da Gino Chiuppesi, Carlo Bindi ed Enrico Bassi.
Queste tre persone hanno prima ideato e poi organizzato questo bellissimo e
lunghissimo Tour che tanto successo ha ottenuto! Tengo a precisare che senza
l’aiuto di Carlo Bindi non sarebbe stato possibile fare dei passaggi in strade
private e Vigneti che lui stesso gestisce come Tecnico Aziendale! Alla fine ha
anche chiesto ed ottenuto dal Sindaco di Montalcino la possibilità di entrare,
tutti sporchi di Fango, nel paese del buon Vino, nonostante sia in corso una
grandissima festa: la Sagra
del Tordo!!! Inoltre Marco Albicocchi ha fatto l’intera ricognizione poco prima
dello svolgersi del Tour. Il 50% dell’intero percorso era
su fondo terroso. Se avesse piovuto sarebbe stata veramente dura, ma il buon
Dio ci deve proprio voler bene; ventinove (29) Moto al via e ventisette (27) al
traguardo dei circa 170 Km
percorsi. Non è caduta una Goccia d’acqua e il sole ci ha accompagnato per
tutto il Tour. Nessuno ha forato o rotto… Credo che Moto in Fuoristrada abbia
qualche Santo in Paradiso che tifa proprio per noi!!! Vediamo di raccontare questa strepitosa
Uscita! Venerdì 28 Ottobre 2005 Come al solito ho dei seri problemi al lavoro. Questa settimana dovrei lavorare pure il Sabato, ma riesco a trovare una scappatoia. Venerdì mattina vado a donare il sangue e il telefono squilla in continuazione. Mi sento pure col Nostro Romano Paolo Marzolla (scalcia, scalcia…) che ha fatto da poco l’operazione al Menisco ed è aut ancora per un po’. Tornando verso le 11:00 da Montepulciano trovo molta nebbia, ma fortunatamente è tutta sotto i 500 metri di altitudine. Visto che noi staremo sopra i 600 metri fino verso le 11:00/11:30 non mi preoccupo poi tanto. Arrivo a casa, faccio pranzo, preparo le Magliette e le Felpe del Gruppo e parto per Radicofani intorno alle 16:00. Poco dopo mi chiama Luca (il capellone di Milano) e mi dice che è gia arrivato all’uscita Autostradale di Chiusi-Chianciano terme. Gli spiego la strada che deve percorrere per arrivare a Radicofani e ovviamente io l’aspetterò all’albergo. Luca arriva presto, ma gli altri tardano. Dentro di me penso: “Speriamo che non mi diano buca altrimenti Siro (l’Albergatore) mi rompe l’osso del collo con quanto gli ho rotto le scatole io!”. Pian piano arrivano
tutti: Il Capellone da Milano su Bmw Gs Dakar, Mondaniel da Prato su Aprilia
Capo Nord, Il Comandante da Carrara su una splendida Beta Alp 4, Enrico da
Cecina su Yamaha Xt della sua Ragazza…, Alessandro da San Casciano in Val di
Pesa su Honda Xr 650 r, Maricocrete da Foiano su Ktm 450, Elver e Renato da
Imola su Yamaha Tt 350 e Husquarna Te 610, Roberto da Pisa su Kawasaki Kle 500,
il Vero Talebano da Firenze su Honda Transalp 600, Claudio da Grosseto su Honda
Transalp 650, Riccardo da Milano su Bmw Gs 1100 e per finire Santa Deborah e
NiCo entrambi di Pontedera su Honda Xl 200 R e Honda Xr 650 R. Faccio posteggiare tutte le Moto nel parcheggio chiuso delle Scuole di Radicofani che per l’occasione si riempie di qualsiasi Moto da Enduro. Durante la Cena ci salutiamo con i vecchi Talebani e facciamo conoscenza con quelli nuovi. Il primo che mi capita a tiro è Cesare (il Comandante) questo è un personaggio un po’ misterioso; nelle telefonate che ci sono state lo sentivo molto sulle “sue” riuscendo a capire che era un pezzo molto Grosso!!! Beh, quando ci dice che è un Comandante di Yacht si scatenano mille domande: giri il Mondo? Per quale Miliardario lavori? Che patente ci vuole? Quanto prendi al Mese??? ;-))) Il Comandante non si scompone e pian pianino risponde a tutte le domande. Da quella voce che stava sulle “sue” per telefono ne è uscita una simpaticissima persona, con i Baffi, super organizzato (dovevate vedere come ha sistemato la sua Motoretta nella sua Monovolume) e con tanta passione per l’off Road come tutti noi!!! Poi prendo di mira Elver e Renato! Mamma mia, questi sono due
personaggi da Film; uno è un bestione enorme, ma gli si legge in faccia che è
buono dentro e l’altro invece è piccolo e non tanto alto. Si vede da lontano
che vivono la propria passione con semplicità, senza sgommate impennate o
quant’altro. Quest’ultimo mi ha fatto morire dal ridere l’indomani, quando
scendevamo da Castiglioncello del Trinoro verso la Val d’ Orcia. La strada era
sterrata con mille curve e priva di grosse difficoltà. Parecchi dei
partecipanti tiravano un po’; ad un certo punto, in una sosta per far
compattare il Gruppo viene da me e dice: “Bellissimi panorami, mai visto roba
del genere, sai che in diverse occasioni ho rischiato di andare dritto per
guardare parecchio il Panorama e poco la strada che mi scorreva davanti!” Dopo Cena e dopo avere bevuto tutto quel buon Vinello, che a Maricocrete piace tanto, siamo andati a fare un giretto per il Paese di Radicofani. Avete presente quei sedicenni che per passare il tempo andavano a suonare i campanelli delle abitazioni? Beh, questo era, al momento, il nostro passatempo! Io suonavo il campanello e poi via tutti di corsa per non farci riconoscere. Sono passate le 24:00 e il Milanese Riccardo ancora non si vede. Prendo il Cellulare e lo chiamo. Per fortuna risponde subito e dice che è nei pressi di San Quirico d’Orcia con una Nebbia che s’affetta col coltello! Gli spiego che è quasi arrivato, ci saranno ancora una trentina di km. Nel frattempo mi chiama Gerry dicendomi che l’indomani ci sarà pure lui!!! Arriva Riccardo completamente fradicio, la nebbia, specie di notte, è veramente brutta! Abitando a dieci km da Radicofani dovrei andare a dormire a Casa, ma come potevo abbandonare queste strepitose persone? Quindi, una volta arrivato il Milanese con il suo Transatlantico si va a dormire nelle nostre rispettive Camere. Sono in una stanza con quattro letti: io, Maricocrete, Alex e il Capellone. Gli altri: Enrico xt, Riccardo e il Grossetano; Marinaio e il Vero Talebano; Il Comandante e MondaNiel; Elver e Renato e per finire la strepitosa coppia, NiCo e Deborah. Questa è la prima Talebana Motorizzata del Gruppo, direi molto, ma moto simpatica. Ho visto illuminare i suoi occhi in occasione della consegna della Maglia col suo nome scritto dietro. Sicuramente non immaginava quello che l’avrebbe aspettata l’indomani…!!! Ovviamente nella nostra Camerata non si dorme mica. Alessandro dopo le 22:30 comincia a dare i
numeri, il Capellone vaneggia e Maricocrete non si regge! Questo personaggio
l’ha presa con Bombermax dicendo che non gli assomiglia per niente l’Avatar che
il Romano ha messo sul Forum. “Una facciona grossa grossa a quella maniera e i
denti mezzi neri, no no, non insistete, vi dico che non gli assomiglia per
niente!” E giù mille risate. La cosa che dovete sapere di Maricocrete è che
costringe chiunque dorma in camerata con lui a tenere la luce accesa del
bagno!!! Botta a botta gli si dice il perché tenga accesa questa benedetta luce
e lui tranquillissimo dice che è necessaria perché potrebbero prendergli degli
improvvisi crampi … e quando prendono non c’è mica tempo di vedere dove si và,
si prende via e basta!!! Ci addormenteremo intorno alle 2:30 del mattino con
sveglia per le 6:30. Devo andare a Celle sul Rigo a prendere la Moto e leggere le ultime Mail
sul Pc. Naturalmente prima di partire sveglio e fotografo tutti! Sabato 29 Ottobre 2005 Prendo la Motoretta a Celle sul
Rigo e torno a Radicofani intorno alle 08:00. C’è molta nebbia in basso, ma
come mi aspettavo è una giornata stupenda. Niente nuvole e temperatura ideale
per fare del sano Fuoristrada. Cominciano ad arrivare tutti i Partecipanti e i
miei occhi si illuminano nel vedere tante Moto da Enduro tutte insieme.
Purtroppo tutti si lamentano della nebbia trovata in occasione del trasferimento e del sollievo che hanno
provato arrivando a Radicofani e vedendo un cielo stupendo con tanto sole. Mai
tante persone avevano aderito ad una nostra Uscita. Moto in Fuoristrada stava
scrivendo la propria Storia! Un pensiero mi sfiora la mente: “speriamo vada
tutto bene, 170 Km
sono tanti e non abbiamo mica Organizzato la “Lucca-Abetone”. Qui ci sono due
Guadi, molto fango e a tratti il percorso è molto impegnativo”. Ho un usanza
che ormai pratico dalla prima uscita del Gruppo: chiedo che qualche Santo ci
protegga, metto la mano sul crocefisso che porto sulla collanina appesa al
collo e chiedo la sua protezione. Fino a questo momento abbiamo un piccolo
primato: con Noi non si è mai fatto male nessuno, nemmeno un’escoriazione,
niente di niente!!! C’è un’altra importante cosa che
voglio sottolineare: come avrete notato non ho fatto firmare lo scarico di
responsabilità! Questo per far capire che io in prima persona e Moto in
Fuoristrada in seconda non intendiamo abbandonare nessuno, ci aiutiamo come
fossimo Fratelli e sicuramente non serve un pezzo di carta per portare Moto
pesanti dove pochi si avventurano! Uniti si va dappertutto! Uno è alle prime
armi? Ha una Moto pesante? C’è un passaggio dove non se la sente?
Nell’occasione eravamo in Ventinove!!! Se ci diamo una mano reciprocamente
quale passaggio non riusciamo ad oltrepassare? Ma il bello è che non si rischia
praticamente nulla! Andate a vedere le Foto del secondo Guado, era impossibile
cadere visto che una schiera di Talebani accompagnavano il Talebano di turno. Comincio a contare i
Partecipanti, oltre ai quindici arrivati la sera prima si aggregano: Vignali da Castelnuovo di Val di Cecina su Honda
Africa Twin; Carlo Bindi (uno degli organizzatori) da Montalcino con Honda
Transalp 650; Renzo da Torre Alfina su Honda Tansalp 650; Bombermax da Roma su
Yamaha Super Ténéré; Gerry da Lastra a Signa su Yamaha Super Ténéré; Paolino da
Arezzo su Honda Transalp 600; Baffo da Firenze su Honda Xr650r; Pietro da
Foiano su Gas Gas; Michele da Terni (s’è unito a Gallina) su Bmw Gs 1150;
Lorenzetti Marco da Montalcino su Cagiva 500; Maculato da Roma (uno degli
Sporchi Enduristi) su Honda Africa Twin;
Guido da Roma su Ktm Lc4 Adventure ed infine Antonio e Morosa da Terni su Ktm
Lc8 (Per un breve tratto). Se non mi dimentico nessuno dovremmo essere
Ventinove (29) Moto!!! Per l’occasione abbiamo preso i panini in un Alimentari del posto, ovviamente avevo gia allertato il Negoziante il giorno prima. Facciamo la Foto di rito e stiamo partendo quando vedo arrivare due loschi figuri; uno è Maculato che rappresentava, devo dire con grande Onore e parecchio Manico, gli Sporchi Enduristi e l’altro è Guido un amico del Manico appena citato. La carovana si sposta verso il Monte Cetona abbastanza agevolmente. In testa al Gruppo ci sono io, a metà Carlo Bindi e in fondo a fare la scopa c’è Maricocrete. Una volta Arrivati sotto la Croce del Monte faccio dividere il Gruppo: chi non se la sente deve andare, via sterrato, a circa due Km di distanza. Il percorso facilitato lo percorreranno solo in otto; Vignali, NiCo, Santa Deborah, Renato, Daniele, Riccardo, Il Vero Talebano e Renzo. Quando ci ricongiungeremo saprò di una caduta che ha interessato Renato senza nessuna conseguenza. Tutti gli altri si infilano letteralmente sul bosco. Questo tratto non è tanto impegnativo, ma non ci sono strade, devi tenere i piedi per terra ed andare avanti a tastoni visto che il sentiero si stringe sempre di più fino a quando bisogna necessariamente togliere le frasche con le mani. Non vedi dove metti le ruote! C’è una piccola caduta da fermo di Elver e ancora più avanti un’altra del Capellone su una pozza di Fango. In mezzo ai due tracciati impegnativi Maricocrete mi dice che al Ragazzo di Montalcino, Lorenzetti Marco, non gli parte più quel catorcio vecchio di trent’anni e che deve farlo freddare. Carlo rimane con lui e appena raffreddato ripartono. Ci ritroveremo a Sarteano dove faremo il Pieno di Benzina. Siamo in perfetto orario, ma quel volpone del Maculato appena uno
mette i piedi per terra deve fare per forza qualche cosa; insomma, il classico
Romano fuori porta!!! Alla partenza arriva tardi e vuole fare colazione al Bar.
Arriviamo a Sarteano e deve cercare un Bancomat per mettere la benzina. Ci
fermeremo a Castiglion d’Orcia e deve prendere i panini che non ha preso la
mattina…, ma a metà Giro ormai ho preso le misure e come ci fermiamo mi aspetto
che il Romano e anche Sporco Endurista mi chieda se può fare qualcosa e io
subito gli rispondo: “per l’Amor di Dio siamo in ritardo di almeno un’ora, si
riparte subito, non scendere, ecco la scopa, via!” Ripartiamo da Sarteano intorno
alle 11:30, adesso ci aspettano una 20 di Km su facile sterrato con degli strepitosi Panorami. Passiamo per Castiglioncello
del Trinoro, scendiamo in Val d’Orcia e prima di arrivare a Gallina faccio un
monte di Foto su un piccolo Guado. I partecipanti passano dentro come pazzi e
gli spagli d’acqua sono talmente alti e copiosi che a fatica riesci a vedere
chi è il Talebano di turno che si tuffa dentro questa grande pozzanghera! Siamo a Gallina intorno alle 12:00/12:30,
raccogliamo Antonio da Terni con la sua Ktm Lc8, Morosa e anche Salvatore da
Napoli sul suo Gs 1150. Si riparte quasi subito ed arriviamo nel Paese di Castiglion
d’Orcia poco dopo. Qui ci aspetta un tratto del percorso mooolto tosto e
decidiamo di dividere nuovamente il Gruppo. Come in precedenza pochi faranno il
tratto facile e molti verranno a fare il percorso tosto! Vignali, Daniele,
Riccardo e Renato optano per il percorso semplice ed hanno fatto bene!!! In
particolare c’è Santa Deborah che mi chiede se lei può percorrere tale tratto.
Io gli dico subito di si, l’ho vista parecchio sveglia e poi il battesimo deve
essere proprio da Talebana! Beh, ci infiliamo dentro un Bosco con salite e discese rese molto, ma molto brutte dal fango. La Santa cade una prima volta, ma, aiutata prontamente, si rialza e via verso il prossimo tratto impegnativo. Parecchi arrivano stanchi al primo Guado che non è difficile, ma abbiamo gia percorso un centinaio di Km e dobbiamo ancora pranzare. La Santa cade ancora due o tre volte, ma non desiste e oltrepassa il primo Guado. Ora ci aspetta il percorso più brutto e impegnativo dell’intero Tour. Ci sono dei tratti molto lunghi interamente a fondo terroso e con delle grandissime pozze dove le Moto pesanti si sdraiano una dietro l’altra. Cade Bombermax, poi
Roberto Marinai, poi Paolino e poi anche la Santa si ribalta nuovamente. Non c’è versi di
farla desistere e la
Motoretta non l’abbandona di certo. In mezzo ad un sentiero
Deborah si trova in evidente difficoltà. Io rimango a dagli una mano e gli dico
che se vuole scendere gli porto la
Moto fuori io, ma lei, forse perché ha visto come guido, mi
dice: “ Io, la Moto
la porto fuori io!” Rimango sbalordito da tanta forza d’animo ed assecondo la
sua volontà! Mentre tutti sono arrivati a Bagno Vignoni e stanno pranzando (a
circa 1 km
da dove siamo noi), Deborah riparte un
po’ a tentennoni, ma riparte. Io gli sto dietro spingendo la Motoretta e lei sempre
più sicura riesce ad uscire da quella mulattiera che sicuramente ha tolto un
paio di Kg a tutti e due. Devo dire che Renzo Monachini con
la sua Honda Transalp 650 senza Tasselli mi ha veramente impressionato! Una
volta aveva una Honda Dominator ed era sempre in difficoltà, adesso con la Transalp è un vero manico!!!
Mai trovato male, nemmeno nel secondo Guado dove è passato senza un minimo di
aiuto. Ripeto, veramente un gran Manico, anche in considerazione del fatto che
il suo lavoro non gli permette certo di essere allenato... (Ha mille impegni
essendo un Capo Fabbrica) In poche parole Renzo ha fatto il percorso inverso
del Vignali, uno è diventato un gran Manico e l’altro…, beh, l’avete visto
tutti…! :-)) Pranziamo a base di panini su un prato nei pressi di Bagno Vignoni. Io sono quasi cotto, ci voleva proprio una bella pausa. Elver e Renato hanno un’importante Cena ad Imola e facendomi mille complimenti e dandosi appuntamento alla prossima uscita di Moto in Fuoristrada prendono la Strada Statale Cassia per tornare a Radicofani e poi ad Imola. Faccio il cattivo con alcuni Partecipanti che non schiodano dal Bar. Via; si parte per la seconda parte del Tracciato. Ovviamente il Gruppo è nuovamente al completo e Santa Deborah non sa se venire oppure no. Dice queste testuali parole: “Io verrei volentieri, ma non
voglio rallentare tutto il Gruppo a causa della mia poca esperienza” Gli
rispondo immediatamente che non siamo qui per fare le corse, ma per divertirci.
Per me è un vero Onore portarmi dietro una, oltre che bella, brava Endurista. Eheheh, forse era meglio se tirava
diritto…!!! Riparte tutto il Gruppo su un facile sterrato per poi proseguire su
un sentiero, ancora una volta fangoso! All’inizio del Tour ad ogni incrocio ci
aspettavamo, ma adesso ho scoperto una nuova tattica: davanti c’è Carlo Bindi e
subito dopo io. Appena troviamo un incrocio faccio continuare Carlo e io mi
fermo facendo passare tutti e aspettando la scopa. Una volta che vedo
Maricocrete torno da Carlo che mi aspetta all’incrocio successivo…, in questa
maniera facciamo la metà delle fermate di prima e ovviamente il Gruppo
gradisce. Eccoci, adesso arriviamo al famoso Guado con tanto di ciottoli grandi come dei grossi cocomeri. Io passo per primo senza neppure bagnarmi i piedi, ma non sarà così per tutti i Partecipanti! Dietro di me passa quel Manico del Comandante e successivamente tutti i Piloti più esperti. Arriva anche la Santa Deborah con la lingua quasi sotto le suole delle scarpe, anzi, degli stivali! (taglia 38!!!) A questa strepitosa Ragazza gli è rimasto solo lo spirito, il fisico comincia ad abbandonarla. In sequenza passano barcollando, ma senza problemi: Il Comandante, il Grossetano, Alessandro (questo si pianta e gli tocca scendere e spingere la Motoretta fuori dal Guado), Maculato (veramente molto bravo con la sua Africa Twin), Guido (quasi si sdraia, scende e porta la sua Ktm Lc4 a Mano), Baffo, Gerry (questo ci vola sopra, la sua Super Ténéré galleggia sopra i sassi, sembra che il Guado è facilissimo e invece è lui che è un gran Pilota), Enrico xt, Bombermax (vale quanto detto per Gerry e poi hanno pure la stessa Moto), Renzo (veramente stratosferico, senza Tasselli), Il Capellone (uguale a Renzo, ma con Tasselli), Marinaio (con la Kle va dappertutto), Vignali (piantato). I Piloti che sono gia passati scendono dalla loro Moto e danno una mano al Talebano di turno. Bombermax s’infila dalla parte più alta del Guado inciampa e cade a pesce dentro il Fiume! Non credo ai miei occhi, avete mai visto un Omone di circa due metri per più di cento kg cadere a pesce nell’acqua??? Io si, e con me anche tanti altri. Sembrava un cacciatorpediniere Americano appena silurato da un sommergibile Russo! Spagli d’acqua ovunque, comunque ha fatto prima a rialzarsi che a cadere in acqua. Ovviamente dalla mentoniera del casco in giù era completamente fradicio. Le risate si sprecano ed io non riesco a prendere fiato da quanto stavo ridendo. Stai a vedere che ora scoppio! Ora è la volta di Moto veramente pesanti e poco adatte a Guadi di questa portata. Eccoti Riccardo con la sua Bmw 1100 Gs (con l’aiuto di circa dieci Talebani riesce a districarsi), Paolino (ormai è un Talebano navigato, piedi per terra e Gas, tanto se dovesse perdere l’equilibro di sicuro c’è qualche anima buona che l’aiuta), Daniele (con la sua Capo Nord: tutti gli dicevano “piano, piano, vai piano! Ma lui con una bella sgassata lascia tutti sul posto, Bravissimo!), Salvatore (con il suo Transatlantico Gs patisce un po’, ma con l’aiuto di tutti riesce a limitare i danni), ecco la Santa: questa non sa dove e come passare. Gli si avvicina Roberto, Riccardo, Bombermax, Claudio e Nicola. In un batter d’occhio ha gia guadato il fiume e non sa nemmeno come ha fatto. Comunque è stato veramente forte vedere tutti i Talebani adoperarsi a far passare la Santa sul Guado. Soltanto che una volta fuori dall’acqua, tutti lasciano la Santa Deborah e questa quasi si sdraia tra il fango se non fosse per il Milanese Riccardo che prontamente la riprende per le orecchie!!! Ci sono rimasti solo Carlo che con il suo
Transalp non trova nessuna difficoltà e il Vero Talebano che con l’aiuto degli
ormai fradici Talebani rimorchiano il personaggio dalla parte opposta del Guado.
Questo personaggio è stato veramente bravo, in occasione della ricognizione e
senza le gomme Tassellate si era trovato in evidente difficoltà cadendo più
volte. Una volta montato i Tasselli, invece, è diventato un’altra persona.
Siamo allo stremo delle forze, io personalmente sono veramente stanco e anche
Deborah comincia a cedere. Ci sono ancora una ventina di km alla fine. Ripartiamo mezzi rincoglioniti e arriviamo dentro i vigneti di proprietà Frescobaldi di cui solo Carlo conosce i numerosi incroci. Senza esagerare è un labirinto! Anche qui troviamo la maniera di non perderci. Carlo è alla testa del Gruppo e procede molto lentamente. Io, Maricocrete e Roberto, che ha la traccia del percorso, stiamo dietro al Gruppo. Arriviamo ad una strepitosa pozzanghera che per l’occasione Carlo ha pensato bene di far riempire facendo arrivare sul posto, il giorno prima, un’Autobotte con no so quanti quintali d’acqua. Come al solito io mi posiziono per fare le Foto e gli stremati piloti cominciano a passare. Carlo dice queste testuali parole: “Chi vuole passare per il punto più brutto vada a destra e quelli che vogliono passare per il punto meno estremo vada a sinistra”. Beh, dopo circa 160 Km e completamente cotti non uno e ripeto, non un partecipante è passato nella parte facilitata. Tutti sono andati dove la Moto quasi spariva dal fango. Siamo quasi a fine Giro. C’è rimasto un percorso costituito da una strada molto stretta e fangosa in mezzo al Bosco in forte discesa e con curve da brivido. Qui la Santa Deborah completamente stremata dice basta! Non riesce più a tirare la frizione e rischia di cadere anche in piano. Il suo ragazzo dice di lasciare la Moto sul posto che più tardi sarebbe tornato a recuperarla. Sono momenti concitati ed io non me la sento di abbandonare questa strepitosa Talebana. Gli faccio capire che l’aiuterò io, a costo di farmi tutti e dieci i km a piedi. Lascio la mia Motoretta in fondo alla salita e comincio a salire a piedi per la stretta e fangosa strada. Arrivato in un tornante mi accorgo che siamo rimasti io, NiCo e Deborah. La Signora sale con NiCo e io gli porto a valle la Motoretta. Siamo a circa 3 Km da Montalcino, ad ogni salita io salgo con la mia Motoretta e poi riscendo spingendo su per la salita la Santa Deborah. Ad un certo punto capisco che le forze non ne ho più e lo capisce pure Deborah. Preso dallo sconforto e con un fiatone che potrei paragonare ad un Cinghiale inseguito da mille cani provo a cambiare tattica. Gli dico, alla più morta che viva Deborah, che sarò al suo fianco dicendogli cosa deve fare. Lei deve solo fidarsi di cosa gli dirò. Con grande stupore da parte mia lei accetta! Immaginatevi lei avanti con la Motoretta e io, quando riuscivo, mi mettevo di fianco e gli dicevo: “Apri, scala, prendila larga prendila larga, apri apri apri, male che vada ci sono io, non cadi mica! Oh, voi non ci crederete, ma ha funzionato!!!
La strepitosa Deborah è riuscita, con le sue poche forze rimaste e con tanta,
ma propria tanta passione e spirito, a completare l’intero Tour! Una volta arrivati a Montalcino vedo Carlo che
ci stava aspettando. Più morti che vivi andiamo nel centro del Paese dove
ritroviamo tutti gli altri. Alcuni sono gia partiti. Con i rimanenti si va a
bere in un Bar molto chic, dove tutti ci guardano di traverso e si spostano di
corsa per farci passare… Verso le 19:30 ci saluteremo con
tutti ed io, NiCo, il Comandante, il Vero Talebano e Santa Deborah percorriamo
i quaranta Km che ci dividono da Radicofani. Una volta arrivati al paese che
fu, tanti anni fa, di Ghino di Tacco completamente cotti e pure congelati, ci
salutiamo e ci diamo appuntamento alla prossima Uscita del Gruppo. Conclusioni: Le frasi che scriverò di seguito
sono dette dal mio cuore, è quello che penso e quello in cui credo! Che emozione nel vedere tante Moto da Enduro tutte insieme! Sicuramente siamo riusciti a fare quello che mi ero prefissato dal primo giorno che pensai a Moto in Fuoristrada: il Nostro Gruppo deve essere aperto a qualsiasi Moto da Enduro, senza distinzione! Si devono divertire sia le Motorette che le Motorone; sia il Pilota smaliziato che quello alle prime armi e questo, badate bene, rischiando il meno possibile! Ci saranno dei punti dove le Motorette si devono sacrificare ed altri che a sacrificarsi saranno le Motorone, ma una cosa è certa; con questo entusiasmo non possiamo che fare bene. Mi avete dato una grandissima soddisfazione, che
vale oltre il Denaro, oltre a tutti i
piaceri della vita. Non c’è cosa più bella che riuscire a realizzare e rendere
concreta la tua più grande passione. Sicuramente le parole non riescono ad
esprimere quello che sento dentro, ma io ci sto provando! Ringraziamenti Ringrazio in prima persona Carlo Bindi per tutto quello che ha fatto. In particolar modo per non aver lasciato nulla al caso: avvertire il benzinaio parecchi giorni prima, in caso di necessità c’era pure la scorta con una bella tanica. Anche la pazienza con cui si è adoperato non è da tutti. Grazie Carlo, sicuramente di passione ne hai tanta pure te. Auguri per le future nozze!!! Altro ringraziamento importante va a Maricocrete che gli è toccato il compito meno bello: fare la scopa del Gruppo. A Maculato e Renzo per il Manico dimostrato, a Paolino e Gerry per aver fatto l’impossibile dormendo non più di tre ore per essere presenti al nostro Tour; a Baffo per l’aiuto nella ricognizione, a Riccardo, Daniele, Salvatore e tutti quelli che avevano le Moto pesanti per non essersi assolutamente lamentati del percorso, anzi, tutt’altro. Ad Enrico Vignali per aver portato le
Moto pesanti nelle alternative facilitate, a Bombermax per l’impegno dimostrato
(completamente fradicio ha finito il Tour senza dire mezza parola), al
Comandante per la passione dimostrata e per finire a Deborah, la Nostra Santa Motorizzata per
aver dimostrato lo spirito di una bellissima Donna, devo dire, assolutamente
fuori dal comune. Come ultimo ringrazio pure il
buon Dio, che ha permesso lo svolgersi del Tour senza trovare ne nebbia ne
acqua (non ha piovuto per una settimana) e di questi tempi si può parlare
tranquillamente di Miracolo!!! Vi aspetto alla prossima uscita!!! Lamps, Gino Chiuppesi. (Uno dei Talebani). |