!!!Talebanata di Primavera!!! |
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Report di Sabato 24 Marzo 2007 |
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23° Uscita del Gruppo! Di Simone Monticelli!!! Considerazioni Finali di Gino Chiuppesi! Cambio canale,
cercando un Tg più clemente, cerco informazioni da siti internet mai sentiti
nominare; rifletto sul detto: “Tanto non ci prendono mai“; sbircio l’oroscopo
dal “Cioè” di mia Sorella, cercando conforto nelle stelle la sera prima di
partire. Rispolvero il manuale delle Giovani Marmotte, il volume 2 e a pagina
53 descrive il sistema “Certamente funzionante” per allontanare le nuvole, ma è
inutile, la pioggia ci sarà e inutile dire che ci saremo anche Noi, asciutti o
bagnati non importa, quel che conta è esserci. Come nei raduni motociclistici
più importanti, L’Elefantentreffen in Germania, il Pinguinos in Spagna o il
Finita in Finlandia, ciò che importa è partecipare, arrivare a salutare li Amici
e passare una giornata con loro. Che importa del freddo, della neve, dei
bollettini di allerta della protezione Civile. Quando gli amici ti aspettano,
la nebbia diventa atmosfera e la pioggia utile a lavare la moto. Io e Signo partiamo da Milano alle 16 ora zulu, punto di ritrovo prima area di servizio in direzione Bologna. Radio Talebana ha annunciato la presenza di alcuni loschi Talebani che si sarebbero radunati in un agriturismo nei pressi di Montalcino per cenare assieme e iniziare a tavola la danza del fango. Il percorso da Milano a Firenze lo passo sognando sterrati Senesi, percorsi tra i boschi e il sorriso degli Amici. Penso pure ai loschi individui che si stanno scofanando qualche specialità Toscana, con un bicchiere di rosso buono nel calice ... ahhhh. Il tempo passa pure troppo veloce, mi piace viaggiare, quando sono in Moto il tempo perde il senso comune, il tempo è qualcosa di cui non ho più il bisogno di contare, ma piuttosto ho bisogno di viverlo. Mi dimentico pure del freddo, anzi, ma fa freddo? Boh, ogni tanto guardo lo specchietto e vedo Signo, mi fa piacere viaggiare con un nuovo Amico. Vederlo tutto incappucciato e imbottito, protetto dal cupolino della sua Kle mi fa ricordare che si, fa freddo! Lucia ci aspetta a Firenze e sotto casa si vede arrivare due pinguini importati dal Polo Sud. E’ Sabato mattina, eccoci arrivati nei pressi del ritrovo. Alle 9 e 56 stiamo facendo benzina a Greve, meno di due chilometri da Montefioravalle. Mi pervade l’emozione tipica dei grandi eventi, il tremore che ti prende quando l’Italia si gioca l’accesso alla finale dei Mondiali, quando Valentino gareggia sulla MotoGP o come disse Mark Renton in Trainspotting : “Non mi sentivo cosi’ da quando Archie Gemmil segnò contro l'Olanda nel '78” Faccio benzina rapidamente, vorrei arrivare qualche minuto prima della partenza per avere il tempo di salutare tutti, di chiacchierare con chi non conosco e finalmente associare una faccia “umana” agli Avatar poco descrittivi e asettici. Internet ci avvicina tanto, ci ha premesso di essere qui, ma se non ci fossero questi momenti saremmo così distanti, così poco umani. Tempo di avvitare il tappo, anzi d’incastrare il tappo di fortuna che sostituisce quello originale KTM che ancora non ho e sbuca dalla curva Enrico col suo kappa! Che bello, ci si ritrova come se ci si fosse visti ieri. Devi fare benzina ? No. No, tanto basta, gli leggo negli occhi la stessa fretta di arrivare che ho io, questo ci accomuna. Due persone di età diverse, con moto diverse, ma che la pensano allo stesso modo. Si riparte, prima seconda, terza freno, la quarta non la metto perchè mi tocca rallentare in vista dei due Giessisti che mi affiancano al semaforo. Inutile chiedersi dove stanno andando, questo non è più un “giro”, è un raduno vero e proprio e capisci subito che siamo diretti dalla stessa combriccola di Talebani ... quelli buoni ... o no??? Il ritrovo nel Borgo Medievale di Montefioravalle è in un grande parcheggio; fortunatamente perchè siamo davvero tanti e una sistemazione diversa ci sarebbe stata stretta. Metto il cavalletto mentre tento di focalizzare tutti i presenti, non voglio perdermi nessuno, Antonio con la sorella della mia Kappa, Renato e Elver furgonatissimi che devono tornare a casa la sera stessa in quanto la mattina dopo Renato e’ ancora in Moto. Ale, organizzatore impeccabile, con il TT che non vede l’ora di tornare in sella alla sua XR, Gino che abbraccia e saluta tutti. Carlo, che proprio non ce la fa a rifiutare il noleggio della mia Moto. Mao, che s’è sparato una montagna di chilometri in sella alla sua Husqui, e Macs, sempre col sorriso e felice d’essere tra amici. Ci sono Daniele con la Caponord, e Michele che non vedo praticamente dalla mia uscita sul Grappa. Questo ragazzo è eccezionale, ancora mi ricordo di quando il mio Giesse sui monti faceva rumori impressionanti e senza battere un ciglio lui mi voleva prestare la macchina per tornare a casa.... Signori, c’eravamo conosciuti la sera prima!! Ecco Gerry, Aliman, Gomez neo acquisto assieme a tanti altri. Sfortunatamente manca Walter, Gino mi dice che ha bucato fuori dall’agriturismo e ha preferito rimanere con la famiglia; Che sfortuna, questo ragazzo arrivava dalla Svizzera apposta per stare assieme a noi!!! Ma siamo comunque tanti, meglio fare in fretta, qui non si scherza, i chilometri sono molti e come al solito finiremo al buio, infangati e infreddoliti. Mentre mi preparo per la foto di Gruppo vedo Signo accasciato sulla moto col serbatoio in mano... oh oh, che succede? Perde, perde di brutto, c’hai qualcosa per tapparlo? No. Ci vorrebbe l’acciaio liquido ma non ce l’ho dietro. Salta fuori del silicone, del nastro d’alluminio, dello scotch ... pure le preghiere; Dai tappalo con le dita ... ma non c’e’ verso, perde ... ci vuole un meccanico. Ce n’è uno a Greve, subito si fa avanti Nicola. Una volta svuotato il serbatoio accompagnerà in macchina dal santo riparatore dei serbatoi di Greve, il “povero” Alberto. Lo spirito di Motoinfuoristrada si vede oltre che nei Fiumi e nei tratti di Enduro un po’ più “tosti” anche quando Lucia nella speranza di raggiungerci in seguito, lascia il Gruppo per far compagnia ad Alberto. Foto di Gruppo, e via! Che colonna, nel primo sterrato si alza una nuvola di polvere impressionante, penso a Carlo che s’è offerto di fare la scopa a quanta se ne dovrà mangiare. Se non ci fossero persone così questi giri non funzionerebbero, ragazzi, cinquanta moto sono tante da portare su strada, figuriamoci “fuori”, eppure tutto funziona come nei meccanismi dei migliori Orologi Svizzeri, vedo a tutti i bivi qualcuno fermo a fare da freccia, Daniele con la sua Caponord, fa addirittura da elastico per portarsi avanti a dare aiuto. Vedo Gerry, Antonio, Enrico, Aliman, tutti comportarsi come solo un Gruppo di amici saprebbe fare. Aiutando chi ha bisogno e fermandosi per non far perdere nessuno. Nessuno corre, nessuno ha fretta di arrivare, gli sterrati di tutti i tipi si susseguono uno più bello dell’altro. Nel primo tratto fangoso un Super Tènèrè, cade, tutto bene, il fango ha solo dipinto un po’ la carena e con quattro colpi assestati bene la leva del freno torna dritta e perfettamente funzionante. Ci fermiamo in un bellissimo tratto panoramico da cui si può ammirare Siena e scattando delle foto Macs mi fa notare che ha piegato il cerchio del GS. Cavolo, se n’è fatte di tutti i colori col suo GS e mai nulla, questa volta è stato davvero sfortunato. Macs mette subito da parte l’incazzatura e prosegue il giro con la spensieratezza che lo distingue, che uomo. Udite udite, Signo ha riparato il serbatoio, e all’ora di pranzo ci raggiungerà con Lucia, anche questa s’è risolta per il meglio. Il mago di Greve ha saldato a stagno il forellino, facendo un lavoro da orefice e facendo spendere ad Alberto solo dieci euri. Arrivano giusto in tempo per sgranocchiare il panino e si parte verso la parte più entusiasmante del percorso. Una salita nel bosco dove il Gruppo si allunga, le motorette la fanno da padrona e in vetta, appoggiati alle mura di uno splendido casolare partono i commenti entusiasti : “Ale, che figata, bravi, siete fantastici ...” Io ho il sorriso a 184 denti, tutti si stanno divertendo e questo non può che renderci tutti felici. Chi s’è sparato centinaia di chilometri per partecipare a questa scampagnata, chi ha la Motoretta, chi la Motorona, non uno scontento, incredibilmente coesi, come se fosse normale portare un ktm 400 a fare enduro con un GS 1200 ADV. Ma per noi è normale, non sarebbe la stessa cosa se fossimo tutti uguali, tutti veloci, tutti lenti. A noi forse questo non importa, in primo luogo ci piace stare immersi nella natura, rispettandola e apprezzando l’enduro a 360 gradi, il pezzo difficile in cui sfidi le tue capacità e il pezzo rilassato che ti permette di gustarti il panorama. Il tratto fotografico nel Fiume, e quello fangoso da diapositiva. Ci piace condividere la passione da fermi oltre che col sedere sulla sella. Ed eccoci quindi ad affrontare l’ultimo tratto fangoso del percorso, prima di andare a lavare le moto. Una fangaia tutta buche che ci permette di sporcarci come ci piace. E’ fantastico, le foto alle Motorone si sprecano, forcelle completamente annegate nel fango, ruote che scompaiono negli abissi e ruzzoloni che rendono irriconoscibile il pilota riemerso dalle acque. Penso che da li a breve sbuchi fuori Jules Verne a dirci: “oh, Ventimila leghe sotto i mari era fantascienza.... mica potete arrivarci davvero così a fondo ... “. Penso a chi ritiene impossibile che GS, Caponord e Super Tènèrè, facciano percorsi di questo tipo, a chi ritiene le Moto pesanti dei mezzi da bar. Eh se vedessero questi ragazzi cosa riescono a fare con le loro Motorone si ricrederebbero eccome. Tra spinte e risate tutti infangati raggiungiamo il Fiume, il Fiume secondo me è stato previsto nel punto migliore del percorso. Alla fine, giusto per lavarsi via il fango accumulato lungo il percorso. Ah se mi piacciono i Fiumi, li adoro perchè sono una forma di confine, un confine spesso invalicabile. Un confine da sfidare, da vincere come tutti i confini che non dovrebbero esistere. Freddi, potenti, a volte cattivi ma così utili e innegabilmente affascinanti. Nascono da lontano, un po’ come noi. Siamo quasi cinquanta persone che arrivano da parti diverse d’Italia, dal Nord al Sud ci ritroviamo qui ad affrontare questo miracolo della natura. Uniti! Passa Gino, sonda il terreno ... anzi il fondo, come Mosè davanti al mar Rosso taglia le acque a manetta e voltandosi verso di noi ci fa capire che : “siiiii puooooo’ fa-reeeeeee”. Alla spicciolata passano i primi, subito chi è sopravvisuto dà una mano mettendosi nel Fiume con i piedi a mollo. L’acqua è davvero fredda e per evitare di fare il viaggio di ritorno coi pesci rossi negli stivali me li sono tolti. Non resisto molto, sento pure il pollice che perde sensibilità, ma è troppo bello veder passare gli Amici. Resisto un po’ poi rinuncio, mi rinfilo gli stivali rituffandomi nel fiume. Ma che me frega! Passano tutti, ma quanti siamo, non finiscono più.... Qualcuno ahimè ha rinunciato, peccato il momento è davvero unico. Ci si aiuta, si vince assieme la forza del fiume e le insidie che nasconde. Chi non ha mai attraversato un Fiume con una moto non può capire che soddisfazione possa dare, una soddisfazione da bambino che scarta il pacchetto regalo sotto l’albero di Natale. Sotto quell’albero vorrei un Fiume come questo da attraversare quando voglio. Ma non lo farei da solo, il bello è essere tutti qui. Come poteva concludersi questa mattata? con una bella foto tutti a mollo nell’acqua. Chi non s’è bagnato i piedi ... pochi credo, e’ costretto ad infilarsi nell’acqua e 1 , 2 , 3 Ginooooooo scatta che fa freddoooooooo ...... Il giro si
conclude dopo l’ultimo Guado un po’ scivoloso nel parcheggio di una
pasticceria. Comincia pure a piovere, il tempo ci ha graziati fin ora, ma che
importa, ora vorrei solo passare del tempo con tutti per ridere assieme
sull’esperienza vissuta, ma c’e’ chi deve partire, chi deve tornare a casa e
giustificare a propri figli l’aspetto fangoso. Che famiglia Babbo! Un Abbraccio, Simone Monticelli! Considerazioni finali di Gino Chiuppesi: Le previsioni Meteo erano molto brutte e invece della Primavera abbiamo trovato temperature tipicamente Invernali (-3° alle 07:00 del mattino a Celle sul Rigo), tuttavia questo Gruppo è molto attivo e pochi s’impressionano davanti a un Temporale oppure una nevicata fuori stagione! Basta stare insieme e poi si sa: con gli Amici giusti si affrontano anche situazioni titaniche .. figuriamoci un po’ di freddo, acqua, fango e chi più ne ha più ne metta!! Badate bene che l’Avventura non inizia la Mattina sul punto di ritrovo, ma bensì alla Partenza dalla propria Dimora che spesso si trova a 400/500 km da dove si svolgerà il Giro.. Situazioni critiche come quelle di Renatone, Elver e Domenico che sotto il diluvio Universale non riuscivano a trovare il proprio furgone o quella di Smontic che arrivato a Milano dopo 400 km sotto l’acqua e il freddo non riusciva a riconoscere il proprio Armadio di Casa forse fanno riflettere e dire: ma come è possibile affrontare tutto questo con un sorriso da “orecchio a orecchio”, come scrive Claudio Alimonti, e poi c’è l’altro sorriso da Ebete che perdura durante la settimana lavorativa.., senza battere ciglio? Direi che se riusciamo ad unire le Amicizie, quelle vere, con la Passione, quella vera, e il tutto condito in un contesto di No-Profit, quello vero, ecco svelato l’arcano!!! Credo che l’impresa Titanica sta proprio nel riuscire a unire queste 3 cose fondamentali: Amicizia, Passione, No-Profit!! Quelle vere però!!! Questo è quello in cui credo e quello per cui sto lottando da quando sono nato! Sono molto contento per la bella riuscita del Tour ed in particolare per la “maturità” dimostrata da tutti i 41 Partecipanti che, tra tanti meriti, hanno quello di aver fatto “l’elastico” come solo un Gruppo di Amici che escono insieme da una Vita riescono a fare. In oltre 2 Anni di attività nessuno si è mai fatto male e non facciamo certo la Lucca - Abetone! Infine consentitemi una grande soddisfazione Personale per aver portato avanti una mia convinzione che parecchi, se non tutti, non condividevano! Ho dimostrato che con le regole giuste si può divertire una Motorona, io la chiamo Transatlantico, come la Bmw 1150 Adv., o una Triumph Tiger e allo stesso tempo un Ktm 450!! Possono convivere senza creare problemi l’uno all’altro e soprattutto possono, anzi devono, aiutarsi come fossero Fratelli della stessa Famiglia! Quindi ribadisco le mie Regole fondamentali che tante soddisfazioni mi stanno dando: Amicizia, Passione e No-Profit! Quelle vere! In questo Gruppo non ci sarà mai distinzione tra Marche di Motocicli, tra Motorone o Motorette oppure tra Manici e Ragazzi alle prime armi, sia chiaro!!! Chi non condivide questi principi fondamentali è pregato di trovarsi un nuovo Gruppo, grazie! Ringraziamenti: Ringrazio Alessandro Lavorenti, Carlo Bindi, Enrico Bassi, Daniele Monti e Simone Monticelli per aver partecipato alle Ricognizioni e Organizzato questo spettacolare Tour. Inutile dire che questi Ragazzi sono l’anima di Moto in Fuoristrada!! Poi vorrei ringraziare Gerry, Nicola, Antonione e tutti quelli che hanno fatto l’elastico in modo veramente stupefacente. Alle due Donzelle Motorizzate: Maremmalucciola e Giulia per la grande bravura dimostrata. A Davide e Tomaso per aver condiviso questo giorno fantastico in sella alle loro bellissime Mucche! A Renatone, Elver e Domenico per la grande simpatia che li contraddistingue. A tutti gli Elefanti e Super Teneristi per la grande passione e spirito di adattamento dimostrato. A Macs e Mao per averci dato una grande lezione di Vita: 250 km del viaggio di ritorno passati assieme, si, ma uno cavalcava una Bmw Gs 1200 e uno un Husqvarna Te 610!! A Luciano Finardi per le risate del Sabato sera..! A Signo per la dritta sull’ Ammortizzatore del Kle.. E a tutti i Ragazzi che al momento mi sfuggono per lo spirito e la grande simpatia! Infine al Nostro Santo Protettore, Sant’ Ermete, per aver fatto piovere proprio alla fine del Tour; non un minuto prima o uno dopo, ma proprio alla fine!!! Sinceramente credo che lassù qualcuno ci sia; chi non lo so, ma qualcuno c’è, ora c’ho le prove..!! Ci vediamo a Imola!!! Lamps, Gino Chiuppesi. (Uno dei Talebani). |