!!!Via del Sale!!! Off Road!

Report di Venerdì 08 Luglio 2005

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Partecipanti

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5° Uscita del Gruppo! Di Gino Chiuppesi!

!!!Secondo Giorno Venerdì 08 Luglio 2005!!!

Sveglia per le 07:30, io non la sento mi chiama Massimo. Appena sveglio sento: aia, uh, le mie spalle! Ma con chi ce l’hanno, penso! Poi quando cerco di alzarmi capisco il motivo. Ho le spalle tutte intormentite. Carichiamo i bagagli sopra le Moto, ingrassiamo la catena e facciamo colazione. Intanto che aspettiamo il mai puntuale Enrico ricordo i colpi al paracoppa del Giorno precedente e do un’occhiata sotto. Cavolo!!! Il dado della Coppa dell’olio è completamente esposto e tutto sfregato dalle botte prese il Giorno prima. Il paracoppa ha una grossa ammaccatura proprio al centro e c’è anche una crepa lunga una decina di cm. Smonto subito questa protezione di alluminio e con un sasso spiano la grossa ammaccatura. Vedo comunque che è lesionato. Sarà un miracolo arrivare alla fine senza lasciare il Motore da qualche parte. Ma!? Speriamo bene! Riesco a rimontare il tutto e ancora Enrico non è pronto!

Partiamo da Preit e andiamo a fare benzina a San Damiano Macra per poi tornare indietro e prendere la strada provinciale 104 in direzione del Paesino di Elva. Questa strada è asfaltata in salita e completamente scavata nella roccia. Bellissima! Arrivati al Paesino ci fermiamo a visitare una meravigliosa Chiesa con degli Affreschi del Maestro Fiammingo Hans Clemer. Da qui si sale al Col di Sampeyre da dove partono due sterrati. Quello a sinistra è quello che faremo subito sia all’andata che al ritorno perché finisce la strada. Porta al Col della Bicocca e quello a destra è la Via dei Cannoni, percorso molto difficile che metterà a dura prova sia le moto (a Paolo gli si smonta mezza) che i Piloti. Arrivati al Col della Bicocca ci fermiamo per fare qualche foto e ammirare i bellissimi panorami. Ripartiamo e imbocchiamo la Via dei Cannoni. Questa strada è bellissima ma, a mio giudizio, in alcuni punti molto difficile. Inizialmente costeggiamo il Monte che ci rimane sulla nostra sinistra, per poi immergersi nella vegetazione in una strada in discesa con molte pietre smosse di medie dimensioni. Non puoi aprire il gas e “galleggiare” perché nella malaugurata ipostesi di prendere male una pietra non hai una seconda possibilità, o vai disotto al dirupo o distruggi la Moto e al 99% ti fai male seriamente anche te.  Io ho davanti Franco e vedo fare dei numeri da circo! La Moto gli va dove gli pare e non capisco perché non guida in piedi. Franco si accorge che sono più veloce e mi fa passare. Finito il punto critico (lungo almeno tre km) ci fermiamo mezzi morti. Franco, Massimo e Enrico sono quelli messi peggio. Enrico chiaramente ha la moto più pesante, mentre Franco e Massimo avendo due Tte dicono che queste Moto sono inguidabili. Non riescono a guidarle in piedi per il volano troppo basso e non possono nemmeno andare con un filo di gas. Se hai la prima marcia è inguidabile perché troppo cattiva se metti la seconda marcia vai troppo veloce e rischi davvero troppo! Mah!? Ormai è fatta! La Moto di Paolo, come accennato, si perde i pezzi per strada…!

Arrivati in fondo prendiamo la strada per Col Birrone e successivamente per il Santuario di Valmala dove pranzeremo con qualche panino preso in un alimentari. Il Santuario è molto bello: di fronte c’è la Madonna e ai due lati ci sono tantissime foto con delle scritte di ringraziamento per Grazia ricevuta. Una in particolare mi ha colpito: C’era una Moto disotto ad un burrone completamente distrutta, sembrava la Via dei Cannoni, con la foto del Pilota che si stava alzando da una sedia a rotelle. Il ringraziamento diceva più o meno queste parole: “Grazie di avermi protetto in questa disavventura, c’è tanta gente che soffre. Se puoi, aiuta anche loro”.

Ripartiamo dal Santuario di Valmala e insieme a Franco cerchiamo delle strade sterrate. Ne troviamo una bellissima che si inerpica fine sopra il Santuario. Qua sopra succede di tutto! Io apro il Gruppo in questa bellissima salita. Quando siamo sopra la Xr 600 di Paolo rompe il Cavo della Frizione e mancano all’appello tre Moto: Alessandro, Roberto e Luca. Intanto che Paolo sostituisce il cavo della Frizione io torno indietro e trovo Alessandro con l’Xr 650 r nei guai. L’Hondina perde copiosamente la benzina dallo sfiato dei carburatori ed è anche ingolfata. Riusciamo a farla partire ma non a fermare la fuoriuscita del carburante. Decidiamo di spostarsi dove sono tutti gli altri e concordare il da farsi. Cento metri prima di ricongiungerci faccio passare Alessandro e aspetto gli altri due. Quando ci raggruppiamo chiedo a Enrico dove fosse Alessandro. Enrico mi dice che è andato verso l’asfalto da solo. Quasi mi arrabbio e gli corro dietro, per fortuna lo riprendo quasi subito. Voleva andare verso l’Autostrada! Torniamo indietro, chiamiamo Patrizio nella speranza di risolvere il problema ma niente di fatto, addirittura il Romano dice ad Alessandro che siamo nella m…a! C’è da smontare la vaschetta, soffiare all’interno ecc. Sono momenti concitati! Alessandro domanda sempre dove sia l’Autostrada per tornare a casa, Paolo non ha ancora terminato di montare il cavo della frizione e sono le 17:30. La proverbiale affidabilità del Gruppo viene messa a dura prova. Dopo questo momento di crisi collettiva ragioniamo tutti meno Alessandro che vuole per forza andare all’Autostrada. Troviamo un compromesso: io e Alessandro, che non si regge, partiamo subito per il primo punto utile e appena trovato, io avrei telefonato informandoli su dove mi trovassi. Intanto Paolo avrebbe concluso il montaggio del cavo della frizione, in verità quasi ultimato. Arriviamo ad un incrocio, a sinistra si prende una brutta strada a terra in discesa a destra una bella strada sterrata. Guardo il Gps e vedo una provinciale se giro a sinistra. Deciso! Prendiamo quella a sinistra. Oddio!!! La strada è veramente brutta e si ristringe sempre più fino a diventare quasi un sentiero. Io prego qualche Santo che ci aiuti. Se ho sbagliato e la strada non sfonda saranno guai seri per tornare su. La mia preghiera viene sentita, arriviamo su una strada asfaltata dove domando ad una persona del posto dove posso andare per trovare un meccanico. L’indicazione è per Venasca. Arrivati al Paese prendo di mira un Meccanico in pensione che dice di non poter aggiustare la Moto perché deve andare a fare la revisione a Saluzzo. Io ovviamente non ci credo e viene fuori una specie di carosello. Immaginatevi questo vecchietto che con le mani nei capelli che dice: “Ragazzi non posso, devo andare di corsa a passare la revisione a questa macchina.” Ed io: “ma quale revisione, a quest’ora non si fanno revisioni, la prego, la scongiuro, ci aiuti, abitiamo a 1700 km di distanza e se non si risolve il problema dormiamo sotto un ponte...” E il vecchietto con le mani nei capelli e visibilmente affaticato: “non posso, credetemi, come faccio, porc…, vi porto io dove vi aggiustano la Moto venite dietro di me porc…!” Prima di partire tutti strafialati dietro il vecchietto Alessandro mi dice: “Gino, dove è l’Autostrada?” Un altro po’ e  lo ammazzo con le mie mani! :-) Partenza a razzo, il Vecchietto sfreccia a 120 kmh in mezzo a strisce pedonali semafori e quant’altro. Intanto che camminiamo come pazzi incrociamo il Gruppo che proviene in senso opposto, evidentemente hanno ricevuto il messaggio che gli ho mandato in precedenza. Gli faccio segno che non posso fermarmi. Poco lontano da li il vecchietto fa una bella frenata, c’è mancato poco che gli monti sull’Automobile, e sempre più affaticato mi dice: “è qui è qui, devo andare devo andare, buona fortuna, in caso di problemi tornate alla mia officina, tra un’ora sarò di nuovo li!”. Cacchio!!! Capisco che il Vecchietto diceva la verità in quanto alla revisione. Questo Santo Vecchietto, perché lo faranno sicuramente santo, ci ha portato in una concessionaria Kawasaki oltre che di altre Marche. Andiamo in Officina passando per dove non possiamo passare … e parliamo con il capo meccanico. Il Signore in questione ci dice che deve andare a parlare con il proprietario del concessionario perché ha un monte di cose da fare e non sa se riesce a lavorarci questa sera. Sono le 19:00! Quando torna dice di lasciare la Moto e venire a prenderla l’indomani. Io, come al solito, faccio il ruffiano. Nulla da fare, non cede! Anzi, dice di andare a parlare con il suo Capo. Lui non può fare altro. Parto a razzo e ripasso dove non posso passare…, arrivo dal Capo, un certo Enzo, e ricomincia il carosello “la prego, la scongiuro, ci aiuti, abitiamo a 1700 km…” Riesco a strappargli  un “ora scendo a vedere”. Io torno in Officina, trovo Alessandro tutto disperato che mi dice: “Gino, ma da che parte è l’Autostrada?” Non gli ho fatto un occhio nero ma c’è mancato veramente poco. :-) Il tutto si risolverà in un quarto d’ora. Ha chiuso la benzina, staccato i tubi e soffiato con l’aria compressa. Tutto qui! Il Gruppo, che ci aspettava davanti al concessionario, tira un sospiro di sollievo. Anche Alessandro si riprende visto che da allora non mi chiede più: ma dove è l’Autostrada? :-)

Ripartiamo con tutto il Gruppo direzione Pontechianale, prima di arrivare al Rifugio Savigliano comincia a piovere sempre più intensamente. Arrivati alla nostra meta mezzi fradici e completamente cotti, ci facciamo la doccia e successivamente ceniamo. Le camere sono di quattro letti due più due a castello. Comunque il posto è risicato e ci organizziamo due per stanza, solo nella nostra camera saremo in tre: io, Roberto e Massimo. Faremo una bella Cena a base di riso, polenta ecc. Come al solito ci addormenteremo dopo la mezzanotte con sveglia alle 07:00.

Anche il secondo Giorno è concluso. Qui ho avuto il piacere di conoscere molto bene Alessandro. Mi ha fatto fare delle risate che ricorderò per tutta la vita. E’ una bravissima persona. Avete presente quelle sagome che fanno battute una dietro l’altra e non  se ne accorgono?! Si, è di quelli che gli escono naturali. Intanto che scrivevo mi dovevo fermare perché al solo pensiero tornavo a ridere come un pazzo. Ovviamente, dalla paura passata, Alessandro non si ricorda nemmeno le strade fatte in questo giorno…:-) Grazie di cuore Alessandro, sei una persona veramente speciale. Credo che questo Giro ci abbia unito tantissimo. Come detto faremo una bella cena, in tranquillità e in compagnia delle nostre famiglie.

Lamps, Gino Chiuppesi. (Uno dei Talebani).
   "Comunque vada ne è valsa la pena!"