!!!Via del Sale!!! Off Road! |
|||
Report di Sabato 09 Luglio 2005 |
|||
_____________________________________________________________________________________________ |
|||
5° Uscita del Gruppo! Di Gino Chiuppesi! !!!Terzo Giorno Sabato 09 Luglio 2005!!! Sveglia per le 07:00 ma alle
06:30 sono gia in pompa. Oggi c’è in programma il Tunnel del Parpaillon!!! Dice
che sia pure Ghiacciato! Muoio dalla voglia di attraversarlo. Ormai è routine,
carichiamo la Moto,
ingrassaggio alla catena e rapida colazione. Fa freddo! Molto freddo! Io mi
organizzo visto che non sopporto le basse temperature. Metto il sottotuta della
Dainese, davanti è antivento e dietro di cotone. Lo porterò per tutto il Giorno
e non patirò il caldo, anzi. Io vado per
primo a pagare il conto del Rifugio. Allora c’è una camera, la Cena e la prima colazione,
totale 27,50 Eurini. Come??? E’ sicuro di non essersi sbagliato? Chiedo al
Signore che gestisce il locale. No no, il prezzo è questo, tutto compreso! Mi
risponde! Boh, sono molto soddisfatto! Io, alla fine, in questi quattro Giorni
avrò speso pochissimo. Di solito quando vai a 650 km da casa, pernotti 4
Notti, Cene, benzina, Autostrada (tra le più care) ecc. Alla fine sono
parecchie Centinaia di Euro che partono. Ragazzi, sono sicuro che una 4 Giorni
al Mare sarebbe costata di più! Scendiamo al Paese di
Pontechianale a fare benzina per poi salire al Colle dell’Agnello. Questa
salita è tutta su asfalto ma con mille tornanti. Sali, Sali, alla fine sembra
di arrivare in paradiso! Arrivati “in Paradiso” il mio Gps segna 2740 metri di
altitudine! La mia Moto non ha l’iniezione e sopra i 2500 metri perde un po’
di potenza ma sale ugualmente senza singhiozzare. Ecco, dovete sapere, che in
passato ho avuto una bella paura perché la mia Moto (allora una Pegaso 650 a Carburatori) oltre i 2000 metri non andava.
Dovetti saltare parte del Giro e rimasi molto deluso della mia Aprilia. Questa
paura, di non riuscire a salire il Colle dell’Agnello, mi tormentava da diversi
Giorni. E invece la mia Kle andava su come un Treno. Un gran peso tolto! E
adesso chi mi ferma più! Nello scendere, nel Versante Francese, dalla
contentezza, cantavo, ad alta voce, una canzone di Vasco Rossi…:-) Peccato che
c’è qualche banco di nebbia che va e viene. Nessuno conosce la strada per
arrivare al Tunnel del Parpaillon. Però io ho il Wp, ceduto gentilmente da
Alessandro Bellucci. (Fondatore di M&TOOR) Lo carico nel Gps. Mi dice che
mancano 35 km
al tanto sospirato Tunnel. Si riparte, io faccio l’apripista e Luca, come in
tutto il Tour, chiude. Nella salita sterrata a circa due km dal Tunnel inizia a nevicare. Davanti ci
siamo io ed Alessandro, ci fermiamo per mettere l’antipioggia ma il resto del
Gruppo non si vede. Decidiamo di tornare indietro. Fatto un km incrocio Enrico
e chiedo cosa sia successo. Il Pisano Volante mi dice che è caduto Franco ed è
rimasto con la gamba sotto la
Moto ma fortunatamente non ci sono conseguenze, ne per la Moto ne per il pilota. Si
riparte e dopo poco arriviamo al Tunnel. Io entro per primo, vado pian
pianino in prima marcia e guardo se ci fosse del Ghiaccio per terra. Ma quale
Ghiaccio! Qui ci sono solo delle pozzanghere e il Tunnel sarà al massimo mezzo
km! Tornato indietro lo faccio a tutto “foco” Devo essere impazzito perché
continuo a farlo avanti e indietro per 5/6 volte. Poi Enrico mi fa: “E falla
finita che lo consumi!” Beh, sinceramente mi aspettavo qualcosa di più
emozionante. Sicuramente non è valsa la pena di tutto l’asfalto fatto. Ovviamente
facciamo la foto di rito e attacchiamo un nostro adesivo insieme a tanti altri
nell’ingresso del Tunnel. Qui Roberto ci abbandona. E’
stato un po’ “ombroso” per tutto il Giro. Mah!? Valli a capire i Pisani :-)
Scendiamo destinazione Argentera dove pranzeremo. Nello scendere inizia il
diluvio universale. Appena arrivati al Paese ci togliamo l’antipioggia. In
questo Ristorante devono proprio voler bene ai Centauri. Infatti vedendoci
tutti fradici e facendo un caos fuori dal comune, queste sono le parole
testuali della Signora che lo gestisce: “Salve ragazzi, venite, fate come se
foste a Casa vostra” Addirittura ci accende, solo per noi, anche il caminetto
dove mettiamo gli Occhiali e i Guanti ad asciugare mentre pranziamo. Ripartiremo direzione
Vinadio-Limone-Col di Tenda-Tenda e finiremo a Ventimiglia dove il Diluvio
universale ci abbandonerà. Un’acqua con “le funi” si dice dalle mie parti. Per
due ore ci ha accompagnati senza una tregua. Franco era completamente bagnato,
dalla cima dei capelli alla punta dei piedi. Ci fermiamo e comincia un rapido
svestirsi. Alessandro strizza i calzini, Franco e Paolo sono due pesci, Massimo
è fradicio dal ginocchio in giù. Quelli che stanno meglio siamo io, Mario ed
Enrico. Purtroppo iniziano i primi saluti: Enrico ci saluta per primo e parte
per Chiavari; Mario fa lo stesso e parte
per Crema. Rimaniamo io, Massimo, Franco, Luca, Paolo ed Alessandro. Non
sappiamo cosa fare, Luca dice che ad Imperia ha una Casa di suo Zio e ci può
ospitare per la notte. Io prendo la palla al balzo e chiedo a Franco, che in
precedenza aveva accennato qualcosa su possibili sterrati in provincia di
Savona, se potevamo fare ulteriori scorrazzate l’indomani. E’ come chiedere ad
un bambino se vuole un lecca lecca…! Deciso!
Si pernotta da Luca e la
Domenica mattina, fino pranzo, si va per sterrati conosciuti
da Franco. Ovviamente la Moto di Paolo non parte e lo spirito di Gruppo, anche dopo quattro Giorni
massacranti, è veramente strepitoso. Si prende a versi e ci mettiamo in fila
per spingere la Moto
del Nostro Romano. Tante risate e scherzi in mezzo alla strada. La Gente che passa ci prende
sicuramente per pazzi ma io no di sicuro. Che soddisfazione ragazzi, vedere
queste cose e ricordarsele. Ho fatto un Monte di Foto che ricordano questa
Strepitosa esperienza. Quando alcuni di noi se ne sono andati mi è venuto un
nodo alla Gola che è passato solo a Casa dello Zio di Luca ma è tornato molto
più grande la sera di Domenica… Partenza da Ventimiglia verso le
18:00, siamo rimasti in cinque: io, Alessandro, Massimo, Luca e Paolo. Non
prendiamo l’Autostrada e passiamo per il Lungo Mare. Un gran casino di Auto,
Moto, Semafori, Rotatorie, Stop ecc. Arriviamo ad Imperia, sistemiamo le Moto
nel Garage, tiriamo giù i bagagli e facciamo la doccia. Decidiamo di andare a
cena in un posto conosciuto da Luca. Partiamo dal Garage in tre Moto io con la
mia Kle, Luca e Alessandro con la Gs Dakar
Massimo e Paolo con la Tte. A cena
si fanno mille risate con Alessandro. Dovete sapere che il Livornese si
sveglia, cascasse il Mondo, alle sei della mattina e va a dormire, ricascasse
il Mondo, alle 23:00. Se disgraziatamente non rispetta questi orari sono guai!
Immaginatevi il Livornese completamente nel pallone, in poche parole mentre noi
Cenavamo lui dormiva con gli occhi aperti. :-) Ci scompisciavamo dalle risate,
battute mai sentite, il tutto condito con una buonissima pizza. Si torna a Casa
dello Zio di Luca dopo la
Mezzanotte con Alessandro che comincia a vaneggiare. :-)
Rapidissima svestizione e tutti sotto le coperte. Io ho una brandina tutta mia,
Alessandro e Massimo sono su uno dei due letti matrimoniali e Luca e Paolo nel
secondo. Appena spenta la luce, dopo al massimo tre secondi, si sente russare
qualcuno e io esclamo: “Cominciamo bene!” Grandissima risata generale. Penso
che sia Alessandro, invece è Luca che però con quella risata si sveglia e non
russa più, o almeno io non lo sento perché mi addormento all’istante. Anche il terzo Giorno è concluso.
Qui ho avuto la possibilità di conoscere Luca molto bene e approfondire la
conoscenza del mitico Alessandro. Se il Livornese non ci sarebbe stato, beh,
bisognava sicuramente inventarlo. E’ troppo forte! Luca è una persona veramente
speciale, ci ha portato dentro la
Casa di suo Zio senza battere ciglio ma soprattutto senza
conoscerci. Grazie di Cuore caro Luca per tutto quello che hai fatto, se verrai
dalle mie parti sarai sempre il benvenuto e sicuramente dormirai a Casa mia,
ovviamente sarai trattato come si tratta un caro Amico. Lamps, Gino Chiuppesi. (Uno
dei Talebani). |
|||