!!!Via del Sale!!! Off Road!

Report di Domenica 10 Luglio 2005

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Partecipanti

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5° Uscita del Gruppo! Di Gino Chiuppesi!

!!!Sterrati di Giustenice (SA) e Viaggio di Riento: Domenica 10 Luglio 2005!!!

Ci alziamo intorno alle 07:00, abbiamo appuntamento all’Uscita Autostradale A10 di Pietra Ligure con Franco intorno alle 09:00. Appena in piedi rifacciamo le lenzuola della mia brandina e quelle del Letto Matrimoniale in cui hanno dormito Alessandro e Massimo. Rapida vestizione, ingrassaggio della catena e caricamento dei bagagli. Siamo in perfetto orario, Enrico non c’è! :-) Scendiamo dalla collina e ci fermiamo ad un Distributore di Carburante per fare il pieno e fare colazione. Siamo ancora ad Imperia quando comincia a Piovere. Partiamo immediatamente ma qualche sgrullone di Acqua lo prendiamo lo stesso. Entriamo in Autostrada e lasciamo dietro di noi il maltempo. Prima dell’Uscita di Pietra Ligure salutiamo il Nostro Romano Paolo che non se la sente di venire con noi, preferisce tornare a Roma direttamente. E come dargli torto! Sicuramente quando arriverà a Casa, durante la notte, alla Moglie gli toccherà tenerlo fermo perché, lui, sicuramente, continuerà a scalciare come un Cavallo per almeno una settimana…!!! :-) 

Usciamo dall’Autostrada e Franco è gia li che ci aspetta. Rimaniamo in cinque, io, Franco che apre il Gruppo, Massimo, Alessandro e Luca che continua a farci da Scopa.  Partiamo direzione Giustenice dove prendiamo il primo sterrato. Questo è in salita e con delle pietraie smosse, ogni tanto si trovano delle Vacche lungo il percorso. Una di queste a un “campano” enorme, mai visto nulla di simile! Passiamo vicino Bardineto e arriviamo in cima alla Collina da dove si vedono i numerosi temporali che investono alcune parti del Mare. Molto bello! Non sono abituato a vedere cose del genere. Il cielo si comincia a chiudere e prima o poi pioverà. Adesso la strada scende con dei tornati ed il fondo è costituito da molta ghiaia smossa. Nello scendere troviamo un Trialista con la Moto ko. Franco chiede delle informazioni per poi proseguire. Gli sterrati diventano, in parte, delle sassaie in discesa molto belle. Continuando prendiamo una strada che non sfonda. Il fondo è pieno di foglie e c’è una fitta nebbia. Facciamo l’ultimo sterrato perché comincia a piovere e le strade sono perlopiù con fondo terroso. Quest’ultimo è bellissimo, più che una strada è un sentiero pieno di erba al centro e sassaie ai lati. Ad un certo punto vado avanti io per fare gli ultimi scatti e per prendere un po’ di margine tiro un po’. Subito dopo una curva a sinistra c’è un tronco di albero mozzato che è di traverso lungo tutto il sentiero ad una altezza di circa un metro e sessanta. Io sono in piedi e ci manca poco che ci lascio le penne! :-) Anche Luca arriva come un Treno e pure lui ci passa una bella paura. Scendiamo da questo stupendo percorso, prendiamo la strada provinciale 17 e passando per il Paese di Rialto arriviamo ad un altro Paese che si chiama Calice Ligure dove ci salutiamo con Luca e Franco, mangiamo un panino e partiamo per il lungo viaggio di rientro. In questa mattina ci siamo fatti circa 70 km di sterrato, come se non ci bastassero quelli dei Giorni passati.

Rimaniamo in tre, io, Massimo ed Alessandro. Tutti e tre siamo al limite fisico. Siamo cotti e non ce la facciamo più. Io sono il più distante e mi devo sorbire ancora 434 km dice il Gps. Ovviamente devo anche passare a casa di Roberto a prendere il Paracoppa.

Imbocchiamo l’Autostrada nei pressi di Finale Ligure verso le 13:30 e ci fermiamo ogni 100 km. Davanti mandiamo il più lento cioè Alessandro, nel mezzo mi ci metto io perché ho la targa che probabilmente perderò e in coda si mette Massimo che controlla che io non mi perdo nulla. Lungo l’Autostrada è tutto un cava e metti l’antipioggia perché se piove bisogna metterla ma se c’è il sole ci prendi fuoco dentro. Ad un certo punto Alessandro esce inspiegabilmente su un’area di servizio. Penso che probabilmente mi ha dato ascolto e mentre gli prendeva sonno è uscito per smaltire la sonnolenza. Invece era uscito perché aveva visto dei nuvoloni molto brutti e voleva mettere l’antipioggia. Io e Massimo non siamo d’accordo e ripartiamo di corsa. Fatto meno di un km comincia a grandinare, ma la grandine è veramente di grosse dimensioni. Io sento sulla mia kle e sul mio casco delle botte fuori dal comune. Ed ora? Che si fa? Penso! Ad aiutarci c’è un tunnel e per fortuna quando usciamo dall’altra parte non grandina più. Arriviamo a circa 30 km da Pisa, dove dobbiamo uscire, e ci fermiamo in attesa che arrivino le 18:00. Aspettiamo le 18:00 perché sappiamo che da quell’ora ci sarà lo sciopero dei casellanti e probabilmente non pagheremo il pedaggio. Massimo vede passare Enrico che rientra da Chiavari, avvertito da me conosceva anche lui lo sciopero. Usciamo dall’Autostrada e fortunatamente è aperto un casello e non si paga nulla. Il giorno dopo saprò che ad Enrico invece è toccato pagare, qualche Strullo non aveva aderito allo sciopero procurando una fila interminabile. Adesso vado avanti io fino a Casa di Roberto, carico il Paracoppa che pesa ben 2,5 kg e ripartiamo per le rispettive residenze riprendendo la precedente formazione. Arrivati a Ponte a Elsa Alessandro preferisce venire con noi fino a Castelfiorentino per poi salutarci. Rimaniamo in due: io e Massimo come eravamo partiti. Vicino Certaldo ci salutiamo anche con Massimo da adesso in poi proseguirò da solo. Guardo il Gps e dice che ci sono ancora 136km e due ore e un quarto prima di arrivare. Metto il cuore in pace e con calma torno verso casa. A Siena becco un'altra alluvione che mi accompagnerà fino a San Quirico D’Orcia. Per fortuna niente grandine ma sotto la pioggia e con i tasselli non è il massimo guidare con tutta la stanchezza che avevo. Arriverò a Casa intorno alle 21:30 completamente distrutto ma consapevole di aver passato una delle più belle avventure di tutta la mia vita.

Conclusioni: beh, è stata una vera e dura Avventura, questo è poco ma è sicuro. Io mi sono divertito moltissimo anche se sono arrivato a casa fisicamente finito. Fare più di 2000 km in quattro Giorni non è uno scherzo. Devi tenere una media di 500 km al Giorno e se questi sono tanti di Fuoristrada si capisce che è stata una vera e propria ammazzata. Il Gruppo ha risposto molto bene a tutti i problemi che sono accaduti e lo spirito è stato quello giusto. Mai, e ripeto, mai uno di noi ha detto di lasciare il malcapitato di turno al proprio destino, nemmeno quando abbiamo necessariamente dovuto tagliare parte del percorso. Altro dato importante è che nessuno si è perso e nessuno si è fatto male. Sembrasse poco! Secondo me ci siamo amalgamati molto bene sin dall’inizio, poi è stato facile resistere a tutte le cose successe oltre che alla fatica. Se qualcuno si trovava in difficoltà tutto il Gruppo aiutava. Un’altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è stata la grande amicizia dimostrata da tutti, scherzavamo tra di noi con battute ecc., come se ci fossimo conosciuti da sempre e invece con qualcuno era la prima volta che uscivamo. La grande differenza tra di noi, sia per le Moto che avevamo sia dall’esperienza posseduta da ognuno dei partecipanti, non ha diviso il Gruppo. Chi tardava era sempre aspettato e chi voleva sfogarsi poteva andare avanti e poi al primo Incrocio aspettare. Insomma, tutto bene quello che finisce bene, no?

Chissà il prossimo anno dove andremo, qualcuno proponeva di andare in Sardegna, sinceramente a me non dispiacerebbe affatto! ;-)

Ringraziamenti: un grande ringraziamento va ad Enrico Vignali per averci portato in giro tra Italia e Francia e per averci fatto visitare posti bellissimi, anche se è sempre in ritardo! :-) A Franco che ha dato un valido aiuto ad Enrico e per averci portato la Domenica in giro per gli sterrati di Savona. Ad Alessandro Lavorenti per le risate fatte. A Mario per il Manico dimostrato. :-) A Massimo per essere riuscito a vincere la paura dell’altezza e non aver abbandonato la propria Moto a 2500 Metri. :-) A Luca per la grande disponibilità avuta il Sabato sera. Al Grandissimo Paolo, il Nostro Romano, che con quella Motoretta è riuscito a partire, fare l’intero Giro e tornare a Roma. Consumava più l’olio che la benza! :-) Sinceramente non ci avrei scommesso un centesimo e invece ce l’ha fatta! Tanto di cappello!!! A Roberto Marinai per avermi regalato il suo primo paracoppa.

Un saluto lo voglio fare anche a Roberto Curti che con la sua TranSalp ci doveva raggiungere il Venerdì mattina ma, come succede spesso, il lavoro glielo ha impedito.

Come ho scritto da qualche parte, la Domenica sera, prima di addormentarmi, mi è venuto un bel nodo alla gola…chissà come mai, forse sono un sentimentalista…!!!

Alla prossima!!! 

Lamps, Gino Chiuppesi. (Uno dei Talebani).
   "Comunque vada ne è valsa la pena!"